Invertebrati - Una ricerca del Dipartimento di Scienze mappa le specie aliene invasive

Link identifier archive #link-archive-thumb-soap-1209
Invertebrati - Una ricerca del Dipartimento di Scienze mappa le specie aliene invasive
In Europa sono oltre 12mila le specie esotiche presenti, delle quali approssimativamente il 10, 15% è ritenuto invasivo. Tra le specie aliene animali, gli invertebrati terrestri rappresentano la fetta più cospicua.
La presenza di specie aliene invasive è considerata tra i maggiori veicoli di depauperamento di biodiversità nel mondo e rappresenta un’importante minaccia anche per la salute umana e l’economia. Queste specie, infatti, oltre ad entrare in concorrenza diretta con alcune delle specie nostrane (anche dette specie “autoctone”), possono alterare lo stato degli habitat e degli ecosistemi naturali, e a volte provocare ingenti danni economici ad attività produttive quali l’agricoltura e lo sfruttamento di risorse silvo-pastorali.

Per tali motivi, l’Unione Europea è intervenuta con il Regolamento 1143/2014, che prevede lo sviluppo di elenchi prioritari di IAS (Invasive Alien Species) di rilevante interesse per l’ottimizzazione delle misure di intervento. La politica italiana ha recepito il regolamento UE con il decreto legislativo n. 230/2017 che prevede l’adozione di un elenco di IAS di interesse nazionale.
A colmare la lunga assenza di un elenco prioritario preliminare di invertebrati alieni terrestri in Italia, ci pensa oggi una ricerca coordinata dal Dipartimento di Scienze di Roma Tre (Dipartimento di Eccellenza italiano), fornendo così uno strumento utile per identificare le specie da includere nell'elenco degli IAS di interesse nazionale.

Si tratta di Link identifier #identifier__162471-1A preliminary prioritized list of Italian alien terrestrial invertebrate species pubblicata su Biological Invasion di Springer Nature il 15 maggio dal dott. Marco Molfini (Ph.D. student di Roma Tre), con il dott. Piero Genovesi  e la dott.ssa Lucilla Carnevali (ISPRA), il prof. Paolo Audisio (La Sapienza), il prof. Andrea Di Giulio (Roma Tre) e il prof. Marco Bologna, biologo e Direttore del Dipartimento di Scienze dell'Università degli Studi Roma Tre.

“Abbiamo definito i criteri per valutare le specie e classificarle in un elenco prioritario sulla base dell'entità del loro potenziale impatto sulla biodiversità autoctona – spiega il dott. Molfini - dopo un primo processo di selezione e valutazione, ne abbiamo individuate 109 con un impatto sulla biodiversità rilevante e le abbiamo classificate in ordine di priorità. Il 79% delle specie sono insetti, i cui ordini più rappresentativi sono: Coleoptera, 36%, e a seguire, a parimerito al 23%, Hemiptera e Hymenoptera”.
Introdotte in Italia accidentalmente soprattutto nella decade 2008-2018, provengono principalmente dall’Asia e dagli USA.
“Sono quasi tutti insetti - spiega il professor Bologna - e soprattutto formiche, cimici, coleotteri legati a legname o piante, che arrivano in maniera accidentale grazie al commercio di piante, giardinaggio, vivaistica, scambio di prodotti. Una volta giunti si moltiplicano e nel giro di pochi anni diventano milioni di individui difficili da fermare”.

Il lavoro scientifico integrale, pubblicato sulla rivista Biological Invasions, può essere visionato al seguente link: Link identifier #identifier__193627-2https://rdcu.be/b4cLD
 
Per un approfondimento, l’articolo a firma di Giacomo Talignani su Link identifier #identifier__92299-3La Repubblica