Roma Tre trionfa nella finale della Philip C. Jessup International Law Moot Court Competition

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Roma Tre trionfa nella finale della Philip C. Jessup International Law Moot Court Competition
Prestigioso risultato per la squadra formata dagli studenti di Giurisprudenza dell’Università degli Studi Roma Tre, che si sono aggiudicati la finale italiana della “Link identifier #identifier__140176-1Philip C. Jessup International Law Moot Court Competition”.  

Il team di Roma Tre – composto da Margherita Branca, Aramis Sebrechts, Carlo Fenucciu, Gloria Allen Lord e Stefania Attolini, coadiuvati da Ludovica Danielis e Giovanni D'Amore – ha ottenuto così il diritto di rappresentare l'Italia ai round internazionali che si terranno tra il 24 marzo e il 10 aprile.  

Con il risultato di quest’anno si consolida la tradizione di eccellenza di Roma Tre in questo tipo di competizioni. Le attività di moot court internazionale, che rappresentano una proposta formativa di altissimo livello, sono coordinate dal prof. Mirko Sossai del Dipartimento di Giurisprudenza.  

Il Jessup è la più importante e diffusa simulazione processuale in materia di diritto internazionale, aperta agli studenti di giurisprudenza di tutto il mondo. Sono infatti più di 700 gli atenei coinvolti, provenienti da oltre 100 Paesi. La prestigiosa competizione internazionale, giunta alla sua 63^ edizione, consiste nella simulazione di un contenzioso fra due Stati dinanzi alla Corte internazionale di giustizia, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, su temi di forte attualità.  

Per ovvie ragioni legate alla pandemia, l’organizzatore ha previsto che anche quest’anno la competizione globale tra le migliori squadre del mondo si svolga online, anziché a Washington DC, come da tradizione. Il caso proposto in questa edizione ha riguardato la protezione dei diritti umani nella rete, la secessione di una parte del territorio statale, le interferenze elettorali da parte di una potenza straniera, la liceità di un attacco cibernetico. Per la soluzione del caso, i team di ciascuna università hanno preparato memorie scritte ed effettuato presentazioni orali sia per lo Stato attore che per lo Stato convenuto, interamente in lingua inglese.