Publier les discours de haine. Regards sur l’édition critique de sources antisémites

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Publier les discours de haine. Regards sur l’édition critique de sources antisémites
Martedì 21 giugno 2022 alle ore 14:30, presso l' École française de Rome, si terrà una giornata di studio dal titolo "Link identifier #identifier__102964-1Publier les discours de haine. Regards sur l’édition critique de sources antisémites"

Presentazione della giornata di studio - L'obiettivo di questa giornata è di prendere spunto dalla pubblicazione del Mein Kampf in Francia (vedi Link identifier #identifier__172836-2qui) per aprire prospettive più generali sull'edizione critica delle fonti antisemite. L'incontro, che si basa su una partnership franco-tedesca, si svolge in Italia, culla dell'esperienza fascista a cui la Germania si è ispirata, ma anche paese in cui il rapporto con questo passato è molto diverso e dove la circolazione del libro di Hitler è stata notevole. Combinando prospettive tedesche, francesi e italiane, nonché diversi approcci disciplinari (storia, diritto) e professionali (ricerca, documentario, museografia), questo incontro si propone di far luce sulle questioni in gioco nell'edizione critica delle fonti antisemite e sui meccanismi di distanziamento che la caratterizzano. In tal modo, questa giornata si propone di dare un contributo allo studio dell'antisemitismo e alla sua attualità, aprendo al contempo prospettive più ampie agli storici che si occupano di discorsi d'odio.

La tanto attesa e ritardata pubblicazione della versione francese, coordinata da Florent Brayard, dell'edizione critica del libro di Adolf Hitler, condotta da Andreas Wirsching, ha suscitato numerose reazioni. Questo progetto colossale, che è stato attentamente monitorato in precedenza, è stato applaudito e, a volte, criticato dopo il suo completamento. L'edizione critica francese del Mein Kampf merita una recensione scientifica e non promozionale. Se ci permette di esaminare in modo rinnovato la specificità di questo libro, questa pubblicazione ci invita anche a interrogarci sul gesto ecdotico e storico di pubblicare un testo che si distingue per il suo virulento antisemitismo, aprendo così prospettive comparative sull'edizione di altre fonti che distillano odio antiebraico.

Qual è l'interesse euristico di queste edizioni? Hanno un particolare potenziale didattico? Si tratta di smascherare l'intero discorso antisemita per mostrarne l'incoerenza, o di prendere la piena misura della sua violenza per difendersi da essa? La frequentazione della fonte non porta a una comprensione sotto forma di giustificazione? Non c'è il rischio, pubblicando, di offrire risorse a un odio che rinasce sempre e continua ad abbeverarsi a fonti antiche?
 
 

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