Politiche, cooperazione e sviluppo

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Il forte grado di interdipendenza istituzionale ed economica che chiamiamo globalizzazione sta esprimendo nelle dinamiche internazionali correlazione e prossimità più che in qualsiasi altro periodo storico precedente. Anche l'idea di sviluppo ha assunto oggi accezioni direttamente legate alla contiguità spaziale e temporale dei sistemi globalizzati.
In questo contesto, il corso di laurea in Politiche, cooperazione e sviluppo risponde alla crescente domanda di nuove professionalità nei paesi a capitalismo avanzato e in quelli in via di sviluppo. Esso è pensato come un percorso di formazione che integra competenze economiche, istituzionali e umane, orientato a fornire tra l'altro gli strumenti per comprendere le interazioni fra attori del sistema internazionale nei vari ambiti in cui queste costituiscono effetti e condizioni essenziali dello sviluppo. La logica che informa tale percorso privilegia l'analisi teorica e casistica delle dinamiche sistemiche a partire da una prospettiva interdisciplinare, connettendo la dimensione internazionale al mutamento storico, sociale, economico, politico e demografico al fine di inquadrare adeguatamente quella di sviluppo.
Il corso di laurea intende formare alla sfida complessa di assicurare 'il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza compromettere le possibilità delle generazioni future di realizzare i propri' (Rapporto Brundtland, ONU 1987). A tale riguardo, il corso di laurea ha quindi l'obiettivo di fornire agli/le studenti una conoscenza puntuale quanto integrata delle dinamiche internazionali, ricostruite grazie a un approccio critico e diacronico. Si tratta di un percorso formativo interdisciplinare cui concorrono la storia, gli studi politologici, il diritto e l'economia insieme con la sociologia, l' antropologia, la geografia e la demografia, allo scopo di focalizzare adeguatamente le dimensioni rilevanti per le dinamiche di sviluppo, diversamente declinate nel concreto delle specifiche aree geografiche. Accanto all'acquisizione dello strumentario concettuale e metodologico delle varie discipline, il corso riconosce una centralità delle storie di area (Africa, America Latina, Asia Orientale, Stati Uniti, Europa centrale e orientale, Medio Oriente) con l'obiettivo di maturare le coordinate necessarie ad operare pressoché in qualsivoglia contesto geopolitico. Allo stesso tempo, il corso è concepito per dare spazio anche a una serie di attività volte a formare gli/le studenti su alcuni aspetti essenziali del lavoro del/lla cooperante legati alla raccolta e alla gestione di risorse finanziarie. Nello specifico gli/le studenti potranno conseguire una formazione articolata, rivolta da un lato ad acquisire la capacità di analisi dei contesti in cui si attuano le iniziative a sostegno dello sviluppo; la comprensione delle realtà complesse e della connessione tra dinamiche locali e processi globali; la familiarità con i fenomeni della mondializzazione dell'economia e con le dinamiche interculturali. Dall'altro, il corso vuole favorire l'apprendimento delle conoscenze di base per attività come quelle di fund-raising, analisi dei bisogni, progettazione, nonché di gestione e rendicontazione. Gli studenti saranno, inoltre, in grado di valutare gli aspetti relazionali che influenzano l'andamento dei processi storici, gli ordinamenti giuridici e gli assetti così come i mutamenti economici sul piano internazionale, avendo acquisito le conoscenze necessarie per utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, due lingue straniere.


OBIETTIVI
OBIETTIVI
ESPERTO/A IN COOPERAZIONE E SVILUPPO
La figura che si intende formare sarà in grado di:
- realizzare attività di consulenza nel campo delle relazioni internazionali e della cooperazione dei paesi in via di sviluppo;
- partecipare allo sviluppo di progetti di cooperazione internazionale;
- svolgere mansioni di tipo organizzativo-gestionale in materia di migrazioni, politiche sociali, sostenibilità e valorizzazione del territorio;
- attuare attività di consulenza amministrativa e progettuale prestando particolare attenzione alle problematiche sociopolitiche, socioculturali ed economiche internazionali;
- svolgere attività di consulenza sulla programmazione, gestione e valutazione di politiche pubbliche, negli ambiti del sociale.
Data la specificità della figura professionale, il corso prevede lo studio di due lingue straniere e la frequenza di laboratori dedicati allo studio del ciclo del progetto. I laboratori, opportunamente integrati attraverso l'intervento di esperti, o esperienze di stage e tirocinio, sono essenziali per conseguire capacità relazionali e di lavoro di gruppo indispensabili per operare in – o sapere interagire con - contesti culturali complessi e per stabilire relazioni efficaci con i diversi attori dello sviluppo locale nel rispetto delle differenze culturali e di genere. Laboratori e esperienze di stage e tirocini sono altresì importanti per familiarizzare con la progettazione e il fund-raising.
Al termine del ciclo triennale di studi, il/la laureato/a avrà acquisito le competenze necessarie per lavorare, con autonomia, in contesti organizzativi pubblici e privati che operano nei settori dello sviluppo internazionale e delle politiche sociali, nonché in quello dell'informazione e della formazione.
I/le laureati/e possono aspirare a carriere, con qualifiche medio-alte, all'interno di organismi nazionali ed internazionali, pubblici o privati, impegnati in attività di sostegno alla cooperazione e allo sviluppo. Nello specifico, possono lavorare in:
- Ministeri (a cominciare dal Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale ma anche in altre amministrazioni dove siano presenti posizioni di funzionario internazionale);
- enti locali;
- in enti ed istituzioni internazionali e sovranazionali (anzitutto ONU e UE);
- nel terzo settore, ovvero presso associazioni, imprese, cooperative, e organizzazioni non governative che operano in Italia e all'estero per promuovere lo sviluppo sostenibile e il rispetto dei diritti umani.
- agenzie multilaterali che si occupano di promuovere il miglioramento delle condizioni di vita di comunità locali e nazionali;
- settore della cultura e dell'informazione.
I/le laureati/e del corso possono, infine, svolgere attività di consulenza per enti pubblici o imprese che abbiano o intendano avviare collaborazioni rivolte a settori o aree geografiche economicamente e/o socialmente svantaggiate, oppure trovare collocazione lavorativa in società di servizi che offrono questo tipo di consulenza.

COOPERANTE CON MANSIONI TECNICHE ALLO SVILUPPO INTERNAZIONALE CON RUOLI DI AIUTO AL COORDINAMENTO E ALL'ATTUAZIONE DI PROGETTI
La figura che si intende formare opera in autonomia e:
- svolge attività di progettazione di interventi di cooperazione internazionale e/o locale con mansioni tecnico/gestionali in: progetti in ambito internazionale; progetti di cooperazione locale e decentrata; progetti nei cosiddetti paesi in via di sviluppo;
- realizza interventi nel rispetto delle norme di progettazione relative ai singoli organismi finanziatori (locali e internazionali) prestando particolare attenzione alle problematiche di tipo politico, sociale ed economico;
- progetta e gestisce interventi occupandosi anche del fundraising;
- svolge attività di monitoraggio e valutazione dei risultati dei progetti e dei programmi di cooperazione;
- coordina le attività di disseminazione che presentano i risultati dei progetti, così come si occupa di coordinare l'attività di sensibilizzazione in merito alle problematiche affrontate durante la gestione dei progetti di intervento

Per lo svolgimento delle funzioni sopra descritte sono richieste specifiche conoscenze in ambito economico-statistico, socio-politologico ma anche specifiche conoscenze relative alle diversità culturali e di genere. Sono inoltre richieste adeguate competenze trasversali di tipo comunicativo-relazionale e di programmazione.
Può essere necessaria una maggiore specializzazione e capacità di approfondimento in uno o più settori di professionalizzazione.

- Enti, istituzioni, organizzazioni e programmi di organizzazioni regionali quali l'UE e internazionali quali l'ONU
-Terzo settore: imprese, organizzazioni, associazioni non governative per la cooperazione allo sviluppo, la difesa dei diritti umani, la promozione di governance democratica (Fondazioni, Cooperative anche sociali, Onlus, Ong, associazioni di volontariato, banche etiche e cooperative).


ASSISTENTE DI PROGETTAZIONE IN AMBITO DI COOPERAZIONE
La figura che si intende formare opera in autonomia con mansioni di natura gestionale e tecnico organizzativa e:
- collabora e gestisce progetti di cooperazione internazionale; locale e decentrata degli enti locali;
- collabora alle attività di consulenza nel campo delle relazioni internazionali e della cooperazione dei paesi in via di sviluppo;
- svolge attività di tipo organizzativo-gestionale in materia di migrazioni ; politiche sociali; sostenibilità e valorizzazione del territorio.
- svolge attività di consulenza amministrativa e progettuale prestando particolare attenzione alle problematiche sociopolitiche, socioculturali ed economiche internazionali;
- svolge attività di consulenza sulla programmazione, gestione e valutazione di politiche pubbliche, negli ambiti del sociale e della formazione e orientamento.

I/le laureati/e possono aspirare a carriere, con qualifiche medio-alte, all'interno di organismi nazionali ed internazionali, pubblici o privati, impegnati in attività di progettazione e gestione alla cooperazione e allo sviluppo.
Nello specifico, possono lavorare in:
- Ministeri (a cominciare dal Ministero degli affari esteri e Cooperazione Internazionale ma anche in altre amministrazioni dove siano presenti posizioni di funzionario internazionale) ed enti locali; in enti ed istituzioni internazionali e sovranazionali (anzitutto ONU e UE);
- nel terzo settore, ovvero presso associazioni, imprese, cooperative, e organizzazioni non governative che operano in Italia e all'estero per promuovere lo sviluppo sostenibile e il rispetto dei diritti umani.
- agenzie multilaterali che si occupano di promuovere il miglioramento delle condizioni di vita di comunità locali e nazionali; nonché operare nel settore della cultura e dell'informazione specie nel momento in cui gli studi del corso fossero completati con un percorso di laurea magistrale o di formazione specialistica.

I/le laureati/e del corso possono, infine, svolgere attività di consulenza per enti pubblici o imprese che abbiano o intendano avviare collaborazioni rivolte a settori o aree geografiche economicamente e/o socialmente svantaggiate, oppure trovare collocazione lavorativa in società di servizi che offrono questo tipo di consulenza.
Per l'acquisizione delle competenze pratiche la didattica erogata nel CdL comprende anche alcune attività seminariali e di laboratorio, e attività esterne come stages e tirocini formativi, per unire alle conoscenze teoriche quelle metodologiche e quelle tecniche, indispensabili dal punto di vista applicativo.

Il corso di laurea ha l'obiettivo di offrire agli/lle studenti una conoscenza adeguata e integrata delle dinamiche internazionali e locali attraverso un approccio critico e diacronico. Per questo, accanto all'acquisizione dei concetti e della metodologia di base delle singole discipline, esso riconosce centralità alle storie di area con il proposito di potenziare negli studenti le conoscenze e i riferimenti culturali necessari per operare nei diversi contesti geopolitici.
Il percorso formativo è articolato in modo da offrire agli/lle studenti strumenti e metodi per l'effettiva acquisizione di competenze interdisciplinari di base nelle aree previste dalla classe: economico politica o statistica, giuridico-politologica, storico-antropologica con una attenzione agli studi di area (Africa, America Latina, Asia Orientale, Stati Uniti, Europa centrale e orientale, Medio Oriente), linguistica con la conoscenza di due lingue. A queste si affiancano, già a partire dal primo anno ma soprattutto nei due successivi, anche competenze specifiche negli ambiti della cooperazione e sviluppo, della geografia politica, della sociologia, della demografia e dell'antropologia dello sviluppo, della tutela dei diritti umani e del diritto comparato con una spiccata sensibilità nei confronti delle diversità culturali e di genere.
Gli obiettivi formativi sin qui indicati saranno acquisiti dagli/lle studenti attraverso un percorso triennale polivalente e flessibile, pensato e costruito sulla base di pratiche didattiche innovative maturate dai docenti componenti il corso di laurea.
È previsto, per gli/le studenti del primo anno, un laboratorio precedente l'inizio delle lezioni del primo semestre, orientato a dare indicazioni essenziali su: a) organizzazione dello studio; b) tecniche e metodi di lettura critica dei testi: schedatura e individuazione di parole chiave; c) meccanismi di funzionamento consapevole della memoria: smantellamento della tecnica della ripetizione acritica e sostituzione con la costruzione di mappe concettuali e di un ordine di priorità concettuali; d) tecniche di comunicazione corporea: impostazione della voce, direzione dello sguardo, acquisizione consapevole di posture corporali diverse a seconda delle circostanze, elementi di public speaking). Queste indicazioni essenziali verranno riproposte in tutto il triennio, durante la frequenza dei singoli corsi nei quali la didattica interattiva, attraverso la partecipazione degli/lle studenti con interventi orali programmati ed elaborati scritti, permetteranno la loro progressiva interiorizzazione, processo monitorato dai/lle docenti. Sarà infatti cura di questi ultimi non soltanto valutare i contenuti degli interventi orali e scritti degli studenti, ma anche le forme e i modi di costruzione delle priorità concettuali e dell'efficacia comunicativa. La sensibilità interdisciplinare verrà coltivata con l'organizzazione di appositi seminari che vedranno la partecipazione dei docenti dei diversi corsi interagire per confrontare le diverse approssimazioni delle discipline a molteplici temi e problemi e ad evidenziarne elementi comuni e differenze.
Si intende altresì incoraggiare seminari interdisciplinari che mostrino come l'apprendimento di strumenti analitici essenziali propri dell'economia, del diritto, delle relazioni internazionali possa trovare o non trovare concreta applicazione in specifiche realtà (le varie aree del mondo). Tali seminari/laboratori dovrebbero anche evidenziare come possano coniugarsi diversi modi e relazioni di produzione e come il rapporto tra 'norme' e 'pratiche' si declini in modo diverso nelle singole realtà considerate. Ovviamente attività esterne, quali tirocini e stage formativi presso imprese private, amministrazioni pubbliche, organizzazioni internazionali e del terzo settore, sono decisamente raccomandate nello spirito di sollecitare gli/le studenti a sperimentare nella pratica concreta di uno sbocco lavorativo, una serie di acquisizioni teoriche. L'istituzione del tutorato individuale, con l'affidamento ai singoli docenti degli/lle studenti iscritti al primo anno, inteso come accompagnamento più complessivo degli/lle studenti, permetterà di monitorare il loro percorso formativo in modo individualizzato e di intervenire tempestivamente per risolvere eventuali problemi di orientamento e ridefinizione del loro percorso. Si ritiene che l'istituzione del tutorato individualizzato sia particolarmente importante soprattutto per gli studenti non frequentanti a cui verrà richiesta un rapporto periodico con il rispettivo tutor. Saranno previste istanze, anche non formalizzate, di condivisione e scambio di esperienze tra i docenti tutori.
Si ritiene che il percorso formativo, fin qui disegnato nelle sue linee essenziali, possa consentire agli/lle studenti l'acquisizione di competenze necessarie per comprendere le dinamiche della globalizzazione; per analizzare i contesti in cui si attuano iniziative a sostegno dello sviluppo, per interpretare la connessione tra dinamiche locali e processi globali e la sua ricaduta politica, giuridica, sociale e culturale nei settori dell'elaborazione delle politiche e della cooperazione allo sviluppo. Al contempo si ritiene che esso possa introdurli nel mercato del lavoro della cooperazione nei suoi diversi settori che includono l'analisi dei bisogni, la progettazione degli interventi, l'attività di fund-raising, la gestione e rendicontazione delle risorse finanziarie acquisite.
L'accesso al Corso di laurea richiede una buona preparazione di base offerta dalle scuole secondarie superiori di diverso tipo.
In particolare, dato il carattere multidiscilplinare del Corso di laurea, è importante che lo/la studente possegga competenze di comprensione e analisi critica del testo, un buon livello di cultura generale, la conoscenza di base di almeno una lingua straniera, e conoscenze di base in ambito logico-matematico. E' altresì fondamentale avere interesse per le diversità, siano esse culturali e di genere, e disponibilità al lavoro di gruppo.
Le modalità di verifica in ingresso del possesso di queste competenze sono definite dal regolamento didattico del Corso di Laurea in Politiche, Cooperazione e Sviluppo nel quale sono specificati anche gli obblighi formativi aggiuntivi (OFA) previsti nel caso in cui la verifica delle competenze di cui sopra non dia esito positivo.
Il/la laureato/a in questo corso di laurea dovrà acquisire conoscenze e competenze interdisciplinari che gli consentano di cogliere la complessità della realtà globale, di conoscere e analizzare i processi sociali, economici e giuridico-istituzionali che governano la cooperazione allo sviluppo. In particolare, per ciascun ambito, ciò avverrà:
nelle Attività di base
-Istituzioni di economia e politica economica: conoscere e comprendere i fondamenti della scienza economica nonché i processi economici nella loro dimensione locale e globale, e di come incidono sulle attività di cooperazione allo sviluppo.
-Discipline storico-antropologiche: conoscere e comprendere i principali processi storici dal XV secolo ai giorni nostri con riferimento non solo all'Europa ma alle varie aree del mondo (Africa, Asia, America), approfondire tanto la conoscenza della storia del colonialismo come della de-colonizzazione, conoscere e comprendere le dinamiche culturali delle varie società, con particolare riferimento a quelle del sud globale. Questo ambito consentirà quindi di acquisire una conoscenza più profonda della complessità dei contesti in cui si svolgono le attività di cooperazione allo sviluppo.
-Discipline linguistiche: acquisire conoscenze e competenze linguistiche nonché i fondamenti della storia culturale e istituzionale di vari paesi europei ed extra-europei. Competenze fondamentali per le attività di cooperazione allo sviluppo.
nelle Attività caratterizzanti
-Discipline antropologiche: approfondire ulteriormente lo studio e l'analisi delle dinamiche culturali nel mondo globale, con particolare riferimento alla relazione tra culture e processi politici. Conoscenze fondamentali per operare in modo competente nella cooperazione allo sviluppo e internazionale in genere.
-Sociologia e sistemi sociali e politici: acquisire conoscenze fondamentali delle categorie, teorie e metodologie sociologiche, in modo da leggere in modo competente la complessità sociale, politica e culturale che caratterizza il mondo globale e attività come quelle della cooperazione allo sviluppo e internazionale in genere.
-Geografia e organizzazione del territorio: conoscere e comprendere la relazione tra attività umane e territorio, e come questa incide sulla politica e sui processi di sviluppo locali e globali
Cooperazione e sviluppo: conoscere le principali istituzioni internazionali e i principali istituti giuridici che governano la cooperazione allo sviluppo.
Il/la laureato/a di questo Corso di laurea dovrà essere in grado di operare a vari livelli nei settori della cooperazione e dello sviluppo, con l'efficacia e la competenza che gli deriverà dalla conoscenza delle implicazioni sociali, politiche, istituzionali e culturali prodotte dalla globalizzazione e dalla stretta interconnessione tra le componenti sociali, istituzionali e culturali dello sviluppo a livello sia locale che globale.

In particolare, per ciascun ambito, ciò avverrà nelle Attività di base:
-Istituzioni di economia e politica economica: applicare correttamente categorie e modelli economici.
-Discipline storico-antropologiche: leggere nella loro complessità e profondità diacronica i processi sociali, culturali e politici.
-Discipline linguistiche: saper comunicare in maniera corretta ed efficace in contesti internazionali.
Autonomia di giudizio
Il/la laureato/a di questo Corso sarà in grado di raccogliere ed interpretare idee, contenuti e dati utili per analizzare con competenza i processi e gli eventi che costituiscono l'oggetto principale del suo studio. L'intero impianto delle attività didattiche del corso il cui obiettivo non è soltanto quello di erogare contenuti e conoscenze disciplinari specifiche ma soprattutto quello di offrire agli/lle studenti metodologie e pratiche concrete di appropriazione e rielaborazione critica, permetterà loro, per apprendimento progressivo lungo tutto il triennio, di formulare giudizi autonomi e di esercitare la capacità necessaria per proporre, consapevolmente, risposte adeguate ai problemi che si troveranno ad affrontare nel settore lavorativo in cui saranno inseriti/e, sia in ambito locale che in quello internazionale.
Abilità comunicative
Gli/le studenti, attraverso un laboratorio ad hoc, acquisiranno le coordinate essenziali delle tecniche di comunicazione corporea: impostazione della voce, direzione dello sguardo, acquisizione di posture corporali a seconda delle circostanze, esercizi di public speaking). Queste indicazioni essenziali verranno riproposte in tutto il triennio, durante la frequenza dei singoli corsi nei quali la didattica interattiva, attraverso la partecipazione degli studenti con interventi orali programmati ed elaborati scritti, permetteranno la loro progressiva interiorizzazione e il consolidamento delle loro abilità comunicative. La didattica tradizionale della lezione frontale sarà infatti affiancata ad altre forme di didattica sempre più necessarie in questo tipo di percorso quali seminari e laboratori in cui sarà privilegiato il lavoro di gruppo e di interlocuzione. Essi infatti saranno concepiti con l'obiettivo di consentire allo studente di affinare capacità di sintesi ed efficacia comunicativa quali requisiti indispensabili per relazionarsi con interlocutori esperti e non esperti, con una pluralità di attori sociali tenendo conto delle differenze culturali e di genere in campo nazionale e internazionale.
Capacità di apprendimento
Il percorso formativo del corso è articolato in modo da consolidare le capacità di apprendimento trasversale degli studenti, requisito imprescindibile per l'inserimento in un mondo del lavoro sempre più complesso e allo stesso tempo flessibile, e/o per intraprendere con elevato grado di autonomia e consapevolezza gli studi successivi, siano essi di laurea magistrale o di corsi professionalizzanti extrauniversitari. Tali competenze saranno acquisite attraverso la lettura e lo studio di testi di progressiva complessità e specificità, anche in lingua straniera. Agli approfondimenti teorici si affiancheranno quelli applicativi, così come previsti negli insegnamenti del secondo e del terzo anno di corso, progettati in questo senso come forma di monitoraggio e accompagnamento in itinere e nella fase di elaborazione di relazioni intermedie e finali per progettare, scrivere e sostenere con successo la prova finale.
La prova finale per il conseguimento della laurea consiste nella redazione di una tesi scritta e la sua successiva discussione orale in seduta pubblica, di fronte ad una apposita Commissione nominata dal Direttore di Dipartimento di Scienze Politiche.
La richiesta di assegnazione della tesi si può effettuare entro la data di scadenza di presentazione della domanda di laurea. La materia della prova finale deve essere scelta tra le discipline nelle quali si è sostenuto l'esame.
Per presentare la domanda di conseguimento del titolo è necessario aver conseguito almeno 151 CFU. Le scadenze e le modalità di presentazione della domanda di conseguimento titolo sono pubblicate sul sito del Dipartimento.
La Commissione esprime la valutazione finale in centodecimi, con eventuale lode, tenendo conto sia dello svolgimento della prova finale sia dell'intera carriera universitaria dello/a studente.
Il voto di laurea corrisponde alla media ponderata dei voti conseguiti.

Per quanto non espressamente qui disciplinato, si rinvia al Regolamento tesi e alle procedure didattiche e amministrative del Dipartimento di Scienze Politiche.
Informazioni utili
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soddisfazione degli studenti