"Obiettivo essenziale del seminario è la comprensione dell’utopia realizzata che si trasforma in un incubo. Occorre essere consapevoli che oggi il genere distopico, anche se spesso ai confini con la fantascienza, rappresenta la più corrosiva critica del presente, della nostra realtà e ha la finalità di metterci in guardia contro la progettualità di mondi apparentemente perfettamente felici, organizzati e pianificati nei minimi dettagli.
La comunità è solitamente totalitaria e pianificata fin nei minimi dettagli mentre gli spazi di libertà sono minimi o inesistenti. La perdita dell’individualità è totale e i singoli sono solo degli automi morali incapaci e impossibilitati a scegliere. Fondamentale è la comprensione che l’affidarsi alla totale progettualità politica, scientifica o tecnocratica conduce alla cancellazione di tutto quanto gli esseri umani hanno di più caro al mondo, a cominciare dall’affettività.
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La comunità è solitamente totalitaria e pianificata fin nei minimi dettagli mentre gli spazi di libertà sono minimi o inesistenti. La perdita dell’individualità è totale e i singoli sono solo degli automi morali incapaci e impossibilitati a scegliere. Fondamentale è la comprensione che l’affidarsi alla totale progettualità politica, scientifica o tecnocratica conduce alla cancellazione di tutto quanto gli esseri umani hanno di più caro al mondo, a cominciare dall’affettività.
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