20703166-2 - STORIA DELLA LINGUA ITALIANA II L.M.

Il corso mira ad approfondire temi, questioni, autori che, per diversi motivi, rappresentano punti di snodo fondamentali della storia linguistica italiana, interna o esterna. Il posto centrale è riservato all'italiano letterario (antico e moderno), ma non sono trascurati altri usi e registri della lingua, dai linguaggi settoriali alla produzione semicolta, con riferimenti alla complessa situazione geolinguistica del territorio italiano, in cui ancora oggi i dialetti (e le lingue minoritarie) svolgono un ruolo importante. In particolare per le fasi antiche della lingua si punterà alla lettura e al commento di testi in prosa e in poesia di spiccato rilievo. Lo studente dovrà quindi acquisire da un lato una conoscenza approfondita delle vicende storiche della nostra lingua dai primi secoli ad oggi; dall'altro dovrà acquisire sicurezza metodologica nell’analisi linguistica dei testi, letterari e non letterari, anche sul piano della grammatica storica.
scheda docente | materiale didattico

Programma

Due varietà dell'italiano: italiano popolare e italiano regionale ieri e oggi.

Testi Adottati

1) Paolo D'Achille, Italiano dei semicolti e italiano regionale. Tra diastratia e diatopia, Padova, libreriauniversitaria.it, 2022.
2) Enrico Testa, L'italiano nascosto. Una storia linguistica e culturale, Torino, Einaudi, 2014.
3) Nicola De Blasi, Geografia e storia dell'italiano regionale, Bologna, Il Mulino, 2014.

Gli studenti frequentanti possono sostituire alcuni capitoli dei volumi 2-3) con gli appunti e i materiali forniti a lezione.


Bibliografia Di Riferimento

1) Gaetano Berruto, Sociolinguistica dell'italiano contemporaneo, Roma, Carocci, 2012.

Modalità Erogazione

Lezioni frontali con partecipazione attiva degli studenti, che possono svolgere una tesina sul tema del corso. La frequenza è consigliata, ma il programma è lo stesso per tutti.

Modalità Frequenza

L’italiano popolare (o dei semicolti) e l’italiano regionale (o locale) sono due varietà di italiano emerse dopo l’unificazione nazionale e individuate negli studi in pieno Novecento. Il primo, analizzato soprattutto nello scritto, è una varietà sociale, propria di persone che hanno avuto un’incompleta istruzione scolastica; il secondo, esaminato per lo più nel parlato, è una varietà geografica, che caratterizza i parlanti di zone diverse del paese. Entrambe le varietà sono nate dall’incontro dell’italiano di base tosco-fiorentina con i vari dialetti italo-romanzi e sono quindi parzialmente sovrapponibili. Il corso intende presentare, da angolature diverse e complementari e col ricorso alla lettura diretta di testi, le principali tematiche poste dallo studio dell’italiano popolare e dell’italiano regionale.

Modalità Valutazione

L’esame è orale e si svolge a fine corso. Non sono previste prove intermedie, ma i frequentanti possono svolgere una prova scritta finale che sostituisce l'esame orale. L’esame verterà sui testi in programma e sugli argomenti presentati nel corso delle lezioni al fine di verificare: 1) la profondità e l’ampiezza delle conoscenze acquisite; 2) la proprietà di linguaggio; 3) la capacità di collegare criticamente temi e problemi affrontati.