21810016 - THEORY OF HUMAN RIGHTS

Oggi i diritti umani sono la dottrina morale dominante per valutare lo status morale dell'ordine geopolitico contemporaneo. Nel XX secolo è emerso un ampio consenso sull'elaborazione di un giudizio delle nazioni contro un codice morale internazionale che prescrive determinati benefici e trattamenti per tutti gli esseri umani. In molte nazioni i dibattiti politici si animano per la negazione o per l'abuso dei diritti umani. I documenti legali per la tutela dei diritti umani si sono moltiplicati negli ultimi anni. Il corso esamina la base filosofica e il contenuto della dottrina dei diritti umani. Indaga inoltre il significato contemporaneo dei diritti umani, traccia lo sviluppo storico del concetto di diritti umani, partendo da discussione sulle origini filosofiche più antiche delle basi dei diritti umani e culminando con alcuni dei più recenti sviluppi nella loro codificazione. Il corso analizza infine le differenze formali e sostanziali che i filosofi hanno operato tra le varie forme e categorie di diritti umani, oltre che le giustificazioni delle loro rivendicazioni e le principali critiche attualmente a loro rivolte.
scheda docente | materiale didattico

Mutuazione: 21810016 THEORY OF HUMAN RIGHTS in Relazioni internazionali LM-52 A - Z MAIOLO FRANCESCO

Programma

La locuzione “diritti umani” denota un campo d'azione e un ampio ambito di studi di carattere interdisciplinare. Nella prima prospettiva, i diritti umani sono generalmente esprimono degli standard minimi di condotta a cui uno Stato deve attenersi nel relazionarsi alle persone sulle quali esercita la propria giurisdizione. Dalla fine della seconda guerra mondiale, su scala internazionale un certo numero di convenzioni, accordi, dichiarazioni d’intenti e protocolli d’intesa sono stati promulgati con l’indicazione di quali diritti ascrivibili agli individui sono da ritenersi fondamentali. Notevoli sforzi sono stati compiuti al fine di assicurare la migliore e più estesa tutela possibile in questo ambito. La tal cosa ha portato alla creazione di un sistema di giurisdizione virtualmente globale e a livelli multipli con l’istituzione di appositi tribunali internazionali. Anche se molti vedono i diritti umani come una costruzione occidentale, culturalmente di parte, basata su una concezione astratta e atomistica dell'individuo, l'idea che uno Stato promuova e compia atti crudeli e degradanti ripugna un numero crescente di persone a livello globale. Nella seconda prospettiva, si è ripetuto che i diritti umani, da un punto di vista descrittivo, sono poteri o proprietà appartenenti a tutti gli esseri umani in virtù della loro condizione di esseri umani. Che tutti gli esseri umani debbano poter godere di determinati diritti fondamentali è vista come una questione di giustizia globale. Oggi non solo le teorie dei diritti umani, che si preoccupano di fornire criteri per l’azione, ma anche le teorie sui diritti umani, che si preoccupano di questioni di natura fondazionale, sembrano essere in concorrenza tra loro. Il corso si concentra sulla teoria dell'autonomia, vulnerabilità, riconoscimento e giustizia di Axel Honneth. Vi è un accordo generale sul fatto che le società liberal-democratiche si basano su principi normativi, che richiedono disposizioni legali per garantire che i governi non violino i diritti fondamentali degli individui. Tuttavia, in parte a causa della complessità dei processi globali di integrazione, deregolamentazione e riforma, in parte a causa dell'influenza della critica anti-fondazionale (decostruzione; postmodernismo; relativismo), questi principi sembrano aver perso molto della loro originaria forza prescrittiva. Contro coloro che hanno affermato che tale problema è dovuto ad uno sfasamento tra indagine filosofica e applicazione pratica, Honneth ha sostenuto che più di tempi lunghi, c’è bisogno di ravvivare la speranza e la persistenza necessari alla trasformazione dei principi di libertà e giustizia in linee guida per l'azione politica. A suo avviso, i principi normativi alla base del discorso sui diritti umani sono formulati in un modo che ci impedisce di derivare linee guida per l'azione politica. In particolare, il corso esaminerà il modello di ricostruzione normativa che Honneth ha teorizzato sulla base di presupposti hegeliani allo scopo di situare la propria teoria della giustizia come riconoscimento nell'ambito dell’analisi di una varietà di istanze e pratiche istituzionali storicamente determinate che incarnano affermazioni esistenzialmente significative.

CONTENUTO DEL PROGRAMMA

PARTE I – Background storico, approcci metodologici, prospettive e problematiche

- Introduzione al corso; diritti umani nella prospettiva teorica; analisi ontologica ed epistemologica
- Libertà, giustizia come equità ed etica del discorso. Rawls, Habermas e le sfide della critica anti-fondazionalista
- Identità, autenticità, riconoscimento, e alterità

PARTE II – Autonomia, vulnerabilità, riconoscimento e giustizia in Axel Honneth

- Situare Honneth: le radici hegeliane e la “fabbrica sociale” della giustizia
- Le lotte per il riconoscimento e la grammatica morale dei conflitti sociali
- Il diritto alla libertà e la fondazione sociale dell’etica democratica
- Le ragioni per l’esistenza della libertà giuridica e morale e le loro patologie
- La libertà sociale e i tre registri del “Noi” nelle relazioni sociali
- Autonomia, vulnerabilità, riconoscimento, giustizia e libero mercato: la sfera dei consumi, il mercato del lavoro e la sostenibilità ambientale
- Il “Noi” nella formazione della volontà democratica; auto-realizzazione organizzata: i paradossi dell’individualizzazione
- La “negatività” sociale; riconoscimento e ideologia

Il corso è impartito in lingua inglese.


Testi Adottati

• Honneth, A., Il diritto della libertà. Lineamenti per un’eticità democratica, trad. C. Sandrelli, Codice Edizioni, Torino 2015
• Maiolo, F., Honneth’s Theory of Recognition (di prossima pubblicazione: Apeiron Editori)

Modalità Erogazione

Le lezioni frontali sono concepite come lezioni di natura interattiva basate sull'uso del "metodo socratico". Ogni sessione introduce un argomento specifico attraverso il lavoro espositivo ed esegetico. L'insegnante attirerà l'attenzione sui punti chiave dei testi sulla base di un'adeguata contestualizzazione e si soffermerà sulle difficoltà di interpretazione. L'insegnante farà inoltre riferimento alle questioni-chiave nei dibattiti attuali attraverso esempi, casi e confronti pertinenti. Ogni sessione, in vista della quali gli studenti debbono tenersi preparati, richiede una partecipazione attiva. Il dibattito in classe è una risorsa indispensabile. Ci si affiderà anche al possibile contributo di uno o due docenti ospiti, e verranno utilizzati materiali audio-video per il supporto. Nel periodo di emergenza COVID-19 l’esame di profitto sarà svolto secondo quanto previsto all’art.1 del Decreto Rettorale n°. 703 del 5 maggio 2020. Nel caso di un prolungamento dell’emergenza sanitaria saranno recepite tutte le disposizioni finalizzate alla regolamentazione delle modalità di svolgimento delle attività didattiche e della valutazione degli studenti. In particolare si applicheranno le seguenti modalità: il corso verrà impartito secondo il calendario delle lezioni previamente ufficializzato con cadenza tri-settimanale in conference-call mediante apposita attività creata su Microsoft Teams affiancata da Moodle.

Modalità Frequenza

Gli studenti che fanno parte del programma International Studies potranno continuare ad ottemperare all'obbligo di frequenza obbligatoria atraverso l'uso delle piattaforme predisposte dall'Ateneo nel periodo di emergenza COVID-19 al fine di garantire la regolarità dello svolgimento delle attività didattiche. Per gli studenti non facenti parte del programma International Studies la frequenza, anche da remoto, non è obbligatoria ma è vivamente raccomandata ai fini di una migliore comprensione della materia.

Modalità Valutazione

La valutazione finale verterà per gli studenti che fanno parte del programma International Studies sulla base di prova orale finale che tiene conto delle due prove svolte durante il semestere. E' dunque previsto un esame orale finale che coprirà il 40% del voto finale. L'esame finale è preceduto da due esoneri scritti in itinere il cui valore corrisponde al 30% per ciasuno di essi. Per tutti gli altri studenti verterà sulla prova orale finale.