Il corso intende:
• introdurre i concetti base della sociologia della comunicazione, con particolare riferimento alla comunicazione interpersonale;
• consolidare le competenze comunicative degli studenti e delle studentesse attraverso la partecipazione a laboratori in aula e ad esercitazioni di gruppo, permettendo loro di migliorare altresì le competenze di team working;
• potenziare le capacità di analisi critica attraverso una didattica interattiva e laboratoriale;
• far acquisire le competenze necessarie ad evitare forme di comunicazione patologica nella vita quotidiana e favorire pratiche discorsive di tipo “ecologico”.
• introdurre i concetti base della sociologia della comunicazione, con particolare riferimento alla comunicazione interpersonale;
• consolidare le competenze comunicative degli studenti e delle studentesse attraverso la partecipazione a laboratori in aula e ad esercitazioni di gruppo, permettendo loro di migliorare altresì le competenze di team working;
• potenziare le capacità di analisi critica attraverso una didattica interattiva e laboratoriale;
• far acquisire le competenze necessarie ad evitare forme di comunicazione patologica nella vita quotidiana e favorire pratiche discorsive di tipo “ecologico”.
Curriculum
Canali
scheda docente materiale didattico
La seconda parte del corso si concentra sulle rappresentazioni sociali e sui tipi di conoscenza veicolati dai media.
In particolare si analizzano le rappresentazioni mediali delle identità di genere, di etnia, di generazione e classe sociale veicolate dai media e dai social media.
b) Una dispensa contenente i seguenti articoli e saggi sarà disponibile sul sito http://filosofiacomunicazionespettacolo.uniroma3.it:
1) Paul Watzlavick, 1988, “Le profezie che si autodeterminano”, in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, pp. 87-104.
2) David Rosenhan, "Essere sani in posti insani", in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, 1988, pp. 105-127.
3) Harold Garfinkel, 2000, Agnese, Armando, Roma, pp. 47 - 125.
4) David Sudnow, 1965, “L’organizzazione sociale della morte”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 121-143
5) Harvey Sacks, 1972, “Come la polizia valuta la moralità delle persone basandosi sul loro aspetto”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 177-196.
6) Erving Goffman, 1969, La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna (prefazione – cap. 1 “Rappresentazioni” – cap. 2 “Equipes”), pp. 9-126.
7) Alfred Schütz, 1944, Lo straniero. Un saggio di psicologia sociale, in Simonetta Tabboni (a cura di) (1993), Vicinanza e lontananza. Modelli e figure dello straniero come categoria sociologica, Milano, Angeli, pp. 127-143.
8) Stuart Hall, 1980, "Codifica e decodifica", in Tele-visioni, A. Marinelli e G. Fatell ( cura di) (2000), Meltemi, Roma, pp. 67-84.
Mutuazione: 20706080 SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE in DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) L-3 (docente da definire)
Programma
La prima parte del corso introduce le principali teorie della comunicazione, facendo riferimento alla comunicazione interpersonale. Sono analizzati i rituali dell’interazione, i frames sociali, le regole della conversazione, il rapporto tra comunicazione ed identità sociali, le forme patologiche della comunicazione. Un focus specifico sarà dedicato all'analisi delle pratiche discorsive di costruzione sociale della malattia mentale.La seconda parte del corso si concentra sulle rappresentazioni sociali e sui tipi di conoscenza veicolati dai media.
In particolare si analizzano le rappresentazioni mediali delle identità di genere, di etnia, di generazione e classe sociale veicolate dai media e dai social media.
Testi Adottati
a) Anna Lisa Tota, Ecologia della Parola. Il piacere della conversazione (in corso di pubblicazione).b) Una dispensa contenente i seguenti articoli e saggi sarà disponibile sul sito http://filosofiacomunicazionespettacolo.uniroma3.it:
1) Paul Watzlavick, 1988, “Le profezie che si autodeterminano”, in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, pp. 87-104.
2) David Rosenhan, "Essere sani in posti insani", in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, 1988, pp. 105-127.
3) Harold Garfinkel, 2000, Agnese, Armando, Roma, pp. 47 - 125.
4) David Sudnow, 1965, “L’organizzazione sociale della morte”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 121-143
5) Harvey Sacks, 1972, “Come la polizia valuta la moralità delle persone basandosi sul loro aspetto”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 177-196.
6) Erving Goffman, 1969, La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna (prefazione – cap. 1 “Rappresentazioni” – cap. 2 “Equipes”), pp. 9-126.
7) Alfred Schütz, 1944, Lo straniero. Un saggio di psicologia sociale, in Simonetta Tabboni (a cura di) (1993), Vicinanza e lontananza. Modelli e figure dello straniero come categoria sociologica, Milano, Angeli, pp. 127-143.
8) Stuart Hall, 1980, "Codifica e decodifica", in Tele-visioni, A. Marinelli e G. Fatell ( cura di) (2000), Meltemi, Roma, pp. 67-84.
Modalità Erogazione
Il corso prevede una parte di lezioni frontali e due laboratori fatti in aula con lavori di gruppo.Modalità Frequenza
La frequenza è obbligatoria. Si ammette un massimo di tre assenze (pari a 9 ore di lezione).Modalità Valutazione
Informazioni utili alla preparazione dell’esame sono pubblicate nella pagina web della docente sul sito del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo (http://filosofiacomunicazionespettacolo.uniroma3.it). L'esame scritto durerà due ore e consisterà in tre domande aperte, alle quali lo studente e la studentessa sono tenuti a rispondere il più estesamente possibile. scheda docente materiale didattico
La seconda parte del corso si concentra sulle rappresentazioni sociali e sui tipi di conoscenza veicolati dai media.
In particolare si analizzano le rappresentazioni mediali delle identità di genere, di etnia, di generazione e classe sociale veicolate dai media e dai social media.
b) Una dispensa contenente i seguenti articoli e saggi sarà disponibile sul sito http://filosofiacomunicazionespettacolo.uniroma3.it
1) Paul Watzlavick, 1988, “Le profezie che si autodeterminano”, in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, pp. 87-104.
2) David Rosenhan, "Essere sani in posti insani", in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, 1988, pp. 105-127.
3) Harold Garfinkel, 2000, Agnese, Armando, Roma, pp. 47 - 125.
4) David Sudnow, 1965, “L’organizzazione sociale della morte”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 121-143
5) Harvey Sacks, 1972, “Come la polizia valuta la moralità delle persone basandosi sul loro aspetto”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 177-196.
6) Erving Goffman, 1969, La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna (prefazione – cap. 1 “Rappresentazioni” – cap. 2 “Equipes”), pp. 9-126.
7) Alfred Schütz, 1944, Lo straniero. Un saggio di psicologia sociale, in Simonetta Tabboni (a cura di) (1993), Vicinanza e lontananza. Modelli e figure dello straniero come categoria sociologica, Milano, Angeli, pp. 127-143.
8) Stuart Hall, 1980, "Codifica e decodifica", in Tele-visioni, A. Marinelli e G. Fatell ( cura di) (2000), Meltemi, Roma, pp. 67-84.
Approfondimenti consigliati, ma non obbligatori ai fini dell’esame:
1) Paul Watzlavick et all., 1971, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma, cap. 1 “Presupposti teorici”, cap. 2 “Tentativo di fissare alcuni assiomi della comunicazione” e cap. 3 “La comunicazione patologica”, pp. 13-111.
2) Georg Simmel, 1903, Le metropoli e la vita dello spirito, Armando, Roma, pp. 35-57.
3) Anna Lisa Tota (a cura di), 2008, Gender e media. Verso un immaginario sostenibile, Roma, Meltemi.
Programma
La prima parte del corso introduce le principali teorie della comunicazione, facendo riferimento alla comunicazione interpersonale. Sono analizzati i rituali dell’interazione, i frames sociali, le regole della conversazione, il rapporto tra comunicazione e identità sociali, le forme patologiche della comunicazione. Un focus specifico sarà dedicato all'analisi delle pratiche discorsive di costruzione sociale della malattia mentale.La seconda parte del corso si concentra sulle rappresentazioni sociali e sui tipi di conoscenza veicolati dai media.
In particolare si analizzano le rappresentazioni mediali delle identità di genere, di etnia, di generazione e classe sociale veicolate dai media e dai social media.
Testi Adottati
a) Anna Lisa Tota, Ecologia della Parola. Etica e Politica della Conversazione (in corso di pubblicazione).b) Una dispensa contenente i seguenti articoli e saggi sarà disponibile sul sito http://filosofiacomunicazionespettacolo.uniroma3.it
1) Paul Watzlavick, 1988, “Le profezie che si autodeterminano”, in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, pp. 87-104.
2) David Rosenhan, "Essere sani in posti insani", in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, 1988, pp. 105-127.
3) Harold Garfinkel, 2000, Agnese, Armando, Roma, pp. 47 - 125.
4) David Sudnow, 1965, “L’organizzazione sociale della morte”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 121-143
5) Harvey Sacks, 1972, “Come la polizia valuta la moralità delle persone basandosi sul loro aspetto”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 177-196.
6) Erving Goffman, 1969, La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna (prefazione – cap. 1 “Rappresentazioni” – cap. 2 “Equipes”), pp. 9-126.
7) Alfred Schütz, 1944, Lo straniero. Un saggio di psicologia sociale, in Simonetta Tabboni (a cura di) (1993), Vicinanza e lontananza. Modelli e figure dello straniero come categoria sociologica, Milano, Angeli, pp. 127-143.
8) Stuart Hall, 1980, "Codifica e decodifica", in Tele-visioni, A. Marinelli e G. Fatell ( cura di) (2000), Meltemi, Roma, pp. 67-84.
Approfondimenti consigliati, ma non obbligatori ai fini dell’esame:
1) Paul Watzlavick et all., 1971, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma, cap. 1 “Presupposti teorici”, cap. 2 “Tentativo di fissare alcuni assiomi della comunicazione” e cap. 3 “La comunicazione patologica”, pp. 13-111.
2) Georg Simmel, 1903, Le metropoli e la vita dello spirito, Armando, Roma, pp. 35-57.
3) Anna Lisa Tota (a cura di), 2008, Gender e media. Verso un immaginario sostenibile, Roma, Meltemi.
Modalità Erogazione
Il corso prevede una parte di lezioni frontali e due brevi laboratori fatti in aula con lavori di gruppo.Modalità Frequenza
Frequenza obbligatoria. Si ammette un massimo di tre assenze (pari a 9 ore di lezione).Modalità Valutazione
L'esame scritto durerà due ore e consisterà in tre domande aperte, alle quali lo studente e la studentessa sono tenuti a rispondere il più estesamente possibile.Canali
scheda docente materiale didattico
La seconda parte del corso si concentra sulle rappresentazioni sociali e sui tipi di conoscenza veicolati dai media.
In particolare si analizzano le rappresentazioni mediali delle identità di genere, di etnia, di generazione e classe sociale veicolate dai media e dai social media.
b) Una dispensa contenente i seguenti articoli e saggi sarà disponibile sul sito http://filosofiacomunicazionespettacolo.uniroma3.it:
1) Paul Watzlavick, 1988, “Le profezie che si autodeterminano”, in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, pp. 87-104.
2) David Rosenhan, "Essere sani in posti insani", in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, 1988, pp. 105-127.
3) Harold Garfinkel, 2000, Agnese, Armando, Roma, pp. 47 - 125.
4) David Sudnow, 1965, “L’organizzazione sociale della morte”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 121-143
5) Harvey Sacks, 1972, “Come la polizia valuta la moralità delle persone basandosi sul loro aspetto”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 177-196.
6) Erving Goffman, 1969, La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna (prefazione – cap. 1 “Rappresentazioni” – cap. 2 “Equipes”), pp. 9-126.
7) Alfred Schütz, 1944, Lo straniero. Un saggio di psicologia sociale, in Simonetta Tabboni (a cura di) (1993), Vicinanza e lontananza. Modelli e figure dello straniero come categoria sociologica, Milano, Angeli, pp. 127-143.
8) Stuart Hall, 1980, "Codifica e decodifica", in Tele-visioni, A. Marinelli e G. Fatell ( cura di) (2000), Meltemi, Roma, pp. 67-84.
Programma
La prima parte del corso introduce le principali teorie della comunicazione, facendo riferimento alla comunicazione interpersonale. Sono analizzati i rituali dell’interazione, i frames sociali, le regole della conversazione, il rapporto tra comunicazione ed identità sociali, le forme patologiche della comunicazione. Un focus specifico sarà dedicato all'analisi delle pratiche discorsive di costruzione sociale della malattia mentale.La seconda parte del corso si concentra sulle rappresentazioni sociali e sui tipi di conoscenza veicolati dai media.
In particolare si analizzano le rappresentazioni mediali delle identità di genere, di etnia, di generazione e classe sociale veicolate dai media e dai social media.
Testi Adottati
a) Anna Lisa Tota, Ecologia della Parola. Il piacere della conversazione (in corso di pubblicazione).b) Una dispensa contenente i seguenti articoli e saggi sarà disponibile sul sito http://filosofiacomunicazionespettacolo.uniroma3.it:
1) Paul Watzlavick, 1988, “Le profezie che si autodeterminano”, in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, pp. 87-104.
2) David Rosenhan, "Essere sani in posti insani", in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, 1988, pp. 105-127.
3) Harold Garfinkel, 2000, Agnese, Armando, Roma, pp. 47 - 125.
4) David Sudnow, 1965, “L’organizzazione sociale della morte”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 121-143
5) Harvey Sacks, 1972, “Come la polizia valuta la moralità delle persone basandosi sul loro aspetto”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 177-196.
6) Erving Goffman, 1969, La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna (prefazione – cap. 1 “Rappresentazioni” – cap. 2 “Equipes”), pp. 9-126.
7) Alfred Schütz, 1944, Lo straniero. Un saggio di psicologia sociale, in Simonetta Tabboni (a cura di) (1993), Vicinanza e lontananza. Modelli e figure dello straniero come categoria sociologica, Milano, Angeli, pp. 127-143.
8) Stuart Hall, 1980, "Codifica e decodifica", in Tele-visioni, A. Marinelli e G. Fatell ( cura di) (2000), Meltemi, Roma, pp. 67-84.
Bibliografia Di Riferimento
Approfondimenti consigliati, ma non obbligatori ai fini dell’esame: 1) Paul Watzlavick et all., 1971, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma, cap. 1 “Presupposti teorici”, cap. 2 “Tentativo di fissare alcuni assiomi della comunicazione” e cap. 3 “La comunicazione patologica”, pp. 13-111. 2) Georg Simmel, 1903, Le metropoli e la vita dello spirito, Armando, Roma, pp. 35-57. 3) Anna Lisa Tota (a cura di), 2008, Gender e media. Verso un immaginario sostenibile, Roma, Meltemi.Modalità Erogazione
Il corso prevede una parte di lezioni frontali e due laboratori fatti in aula con lavori di gruppo.Modalità Frequenza
La frequenza è obbligatoria. Si ammette un massimo di tre assenze (pari a 9 ore di lezione).Modalità Valutazione
Informazioni utili alla preparazione dell’esame sono pubblicate nella pagina web della docente sul sito del Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo (http://filosofiacomunicazionespettacolo.uniroma3.it). L'esame scritto durerà due ore e consisterà in tre domande aperte, alle quali lo studente e la studentessa sono tenuti a rispondere il più estesamente possibile. scheda docente materiale didattico
La seconda parte del corso si concentra sulle rappresentazioni sociali e sui tipi di conoscenza veicolati dai media.
In particolare si analizzano le rappresentazioni mediali delle identità di genere, di etnia, di generazione e classe sociale veicolate dai media e dai social media.
b) Una dispensa contenente i seguenti articoli e saggi sarà disponibile sul sito http://filosofiacomunicazionespettacolo.uniroma3.it
1) Paul Watzlavick, 1988, “Le profezie che si autodeterminano”, in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, pp. 87-104.
2) David Rosenhan, "Essere sani in posti insani", in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, 1988, pp. 105-127.
3) Harold Garfinkel, 2000, Agnese, Armando, Roma, pp. 47 - 125.
4) David Sudnow, 1965, “L’organizzazione sociale della morte”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 121-143
5) Harvey Sacks, 1972, “Come la polizia valuta la moralità delle persone basandosi sul loro aspetto”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 177-196.
6) Erving Goffman, 1969, La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna (prefazione – cap. 1 “Rappresentazioni” – cap. 2 “Equipes”), pp. 9-126.
7) Alfred Schütz, 1944, Lo straniero. Un saggio di psicologia sociale, in Simonetta Tabboni (a cura di) (1993), Vicinanza e lontananza. Modelli e figure dello straniero come categoria sociologica, Milano, Angeli, pp. 127-143.
8) Stuart Hall, 1980, "Codifica e decodifica", in Tele-visioni, A. Marinelli e G. Fatell ( cura di) (2000), Meltemi, Roma, pp. 67-84.
Approfondimenti consigliati, ma non obbligatori ai fini dell’esame:
1) Paul Watzlavick et all., 1971, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma, cap. 1 “Presupposti teorici”, cap. 2 “Tentativo di fissare alcuni assiomi della comunicazione” e cap. 3 “La comunicazione patologica”, pp. 13-111.
2) Georg Simmel, 1903, Le metropoli e la vita dello spirito, Armando, Roma, pp. 35-57.
3) Anna Lisa Tota (a cura di), 2008, Gender e media. Verso un immaginario sostenibile, Roma, Meltemi.
Programma
La prima parte del corso introduce le principali teorie della comunicazione, facendo riferimento alla comunicazione interpersonale. Sono analizzati i rituali dell’interazione, i frames sociali, le regole della conversazione, il rapporto tra comunicazione e identità sociali, le forme patologiche della comunicazione. Un focus specifico sarà dedicato all'analisi delle pratiche discorsive di costruzione sociale della malattia mentale.La seconda parte del corso si concentra sulle rappresentazioni sociali e sui tipi di conoscenza veicolati dai media.
In particolare si analizzano le rappresentazioni mediali delle identità di genere, di etnia, di generazione e classe sociale veicolate dai media e dai social media.
Testi Adottati
a) Anna Lisa Tota, Ecologia della Parola. Etica e Politica della Conversazione (in corso di pubblicazione).b) Una dispensa contenente i seguenti articoli e saggi sarà disponibile sul sito http://filosofiacomunicazionespettacolo.uniroma3.it
1) Paul Watzlavick, 1988, “Le profezie che si autodeterminano”, in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, pp. 87-104.
2) David Rosenhan, "Essere sani in posti insani", in La realtà inventata, a cura di Paul Watzlawick, Feltrinelli, Milano, 1988, pp. 105-127.
3) Harold Garfinkel, 2000, Agnese, Armando, Roma, pp. 47 - 125.
4) David Sudnow, 1965, “L’organizzazione sociale della morte”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 121-143
5) Harvey Sacks, 1972, “Come la polizia valuta la moralità delle persone basandosi sul loro aspetto”, in A. Dal Lago, P. P. Giglioli (a cura di) (1983), Etnometodologia, Il Mulino, Bologna, pp. 177-196.
6) Erving Goffman, 1969, La vita quotidiana come rappresentazione, Il Mulino, Bologna (prefazione – cap. 1 “Rappresentazioni” – cap. 2 “Equipes”), pp. 9-126.
7) Alfred Schütz, 1944, Lo straniero. Un saggio di psicologia sociale, in Simonetta Tabboni (a cura di) (1993), Vicinanza e lontananza. Modelli e figure dello straniero come categoria sociologica, Milano, Angeli, pp. 127-143.
8) Stuart Hall, 1980, "Codifica e decodifica", in Tele-visioni, A. Marinelli e G. Fatell ( cura di) (2000), Meltemi, Roma, pp. 67-84.
Approfondimenti consigliati, ma non obbligatori ai fini dell’esame:
1) Paul Watzlavick et all., 1971, Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma, cap. 1 “Presupposti teorici”, cap. 2 “Tentativo di fissare alcuni assiomi della comunicazione” e cap. 3 “La comunicazione patologica”, pp. 13-111.
2) Georg Simmel, 1903, Le metropoli e la vita dello spirito, Armando, Roma, pp. 35-57.
3) Anna Lisa Tota (a cura di), 2008, Gender e media. Verso un immaginario sostenibile, Roma, Meltemi.
Modalità Erogazione
Il corso prevede una parte di lezioni frontali e due brevi laboratori fatti in aula con lavori di gruppo.Modalità Frequenza
Frequenza obbligatoria. Si ammette un massimo di tre assenze (pari a 9 ore di lezione).Modalità Valutazione
L'esame scritto durerà due ore e consisterà in tre domande aperte, alle quali lo studente e la studentessa sono tenuti a rispondere il più estesamente possibile.