Con lo studio della Letteratura italiana e didattica della letteratura italiana lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi.
In termini di conoscenza e comprensione:
- definire e conoscere il campo epistemologico e metodologico della disciplina.
In termini di applicazione della conoscenza e della comprensione:
- analizzare le migliori pratiche educative della scuola con riferimento alla didattica della letteratura.
In termini di autonomia di giudizio:
- collegare la conoscenza della letteratura alle situazioni scolastiche.
In termini di abilità comunicative:
- usare le strategie di interazione umana nella classe e fuori della classe.
In termini di capacità di apprendimento:
- esercitare la disponibilità alla ricerca scientifica nei contesti scolastici.
Con lo studio di Letteratura italiana e didattica della letteratura italiana lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi.
In termini di conoscenza e comprensione:
- definire ed identificare il campo epistemologico e metodologico della disciplina, attraverso approfondimenti del significato dei termini letteratura e corrente letteraria e attraverso l'analisi del rapporto tra classici e contemporanei nella letteratura italiana, europea e internazionale;
- acquisire conoscenze di base sulla letteratura italiana e sulle principali correnti letterarie nel contesto nazionale, europeo, internazionale.
In termini di applicazione della conoscenza e della comprensione:
- individuare linee metodologiche e buone pratiche per l'introduzione della lettura e della letteratura nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria;
- utilizzare tecniche operative idonee a stimolare curiosità e interesse negli alunni, quali la lettura ad alta voce e l'uso di tecnologie di supporto come la LIM.
In termini di autonomia di giudizio:
- collegare le conoscenze e le competenze acquisite alle caratteristiche individuali di ciascun alunno e ad una attenta analisi dell'ambiente in cui si opera;
In termini di abilità comunicative:
- acquisire capacità di coordinamento con colleghi del proprio corso nella stesura di attività di promozione della lettura in prospettiva di organizzare analoghe attività con i colleghi del collegio scolastico ;
- saper effettuare scelte mirate sulle letture di classici e contemporanei nella prospettiva di una condivisione con colleghi scolastici di classi parallele.
In termini di capacità di apprendimento:
- saper utilizzare le conoscenze letterarie acquisite per trasformarle in competenze pedagogiche e abilità tecniche al fine di renderle operative nella realizzazione di percorsi didattici rivolti all’apprendimento di tematiche che, partendo dalla letteratura, siano in grado di ampliarsi a livello interdisciplinare.
In termini di conoscenza e comprensione:
- definire e conoscere il campo epistemologico e metodologico della disciplina.
In termini di applicazione della conoscenza e della comprensione:
- analizzare le migliori pratiche educative della scuola con riferimento alla didattica della letteratura.
In termini di autonomia di giudizio:
- collegare la conoscenza della letteratura alle situazioni scolastiche.
In termini di abilità comunicative:
- usare le strategie di interazione umana nella classe e fuori della classe.
In termini di capacità di apprendimento:
- esercitare la disponibilità alla ricerca scientifica nei contesti scolastici.
Con lo studio di Letteratura italiana e didattica della letteratura italiana lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi.
In termini di conoscenza e comprensione:
- definire ed identificare il campo epistemologico e metodologico della disciplina, attraverso approfondimenti del significato dei termini letteratura e corrente letteraria e attraverso l'analisi del rapporto tra classici e contemporanei nella letteratura italiana, europea e internazionale;
- acquisire conoscenze di base sulla letteratura italiana e sulle principali correnti letterarie nel contesto nazionale, europeo, internazionale.
In termini di applicazione della conoscenza e della comprensione:
- individuare linee metodologiche e buone pratiche per l'introduzione della lettura e della letteratura nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria;
- utilizzare tecniche operative idonee a stimolare curiosità e interesse negli alunni, quali la lettura ad alta voce e l'uso di tecnologie di supporto come la LIM.
In termini di autonomia di giudizio:
- collegare le conoscenze e le competenze acquisite alle caratteristiche individuali di ciascun alunno e ad una attenta analisi dell'ambiente in cui si opera;
In termini di abilità comunicative:
- acquisire capacità di coordinamento con colleghi del proprio corso nella stesura di attività di promozione della lettura in prospettiva di organizzare analoghe attività con i colleghi del collegio scolastico ;
- saper effettuare scelte mirate sulle letture di classici e contemporanei nella prospettiva di una condivisione con colleghi scolastici di classi parallele.
In termini di capacità di apprendimento:
- saper utilizzare le conoscenze letterarie acquisite per trasformarle in competenze pedagogiche e abilità tecniche al fine di renderle operative nella realizzazione di percorsi didattici rivolti all’apprendimento di tematiche che, partendo dalla letteratura, siano in grado di ampliarsi a livello interdisciplinare.
Canali
scheda docente materiale didattico
Il corso propone la lettura dell’opera poetica di Franco Fortini (1917-1994) intrecciata alla sua produzione critica sui classici italiani, sui poeti del Novecento, sulle vicende culturali, politiche, ideologiche del nostro tempo. La scelta di studiare Fortini nasce dalla ricchezza tematica e stilistica della sua scrittura e dalla molteplicità dei suoi interessi intellettuali. Egli è stato poeta, saggista e critico letterario, traduttore, insegnante, giornalista, militante politico marxista, incarnando quell’ideale di uomo onnilaterale capace di connettere diversi ambiti del sapere e dell’agire. La scelta di dedicare un corso a Franco Fortini nasce altresì dall’essere la sua poesia un’opera-mondo, un’aspirazione a quella letteratura mondiale di cui parlava Goethe, una letteratura, cioè, capace di leggere il mondo nella sua “totalità”. Una “totalità”, naturalmente, che va tradotta, interpretata, selezionata. E di cui va indagata anche la ricezione. Perché senza “questa traduzione, il testo non esiste, od è un oggetto, un libro chiuso, un geroglifico muto. La capacità di comprendere è proporzionale alla latitudine della esperienza del lettore, alla sua cultura; perché cultura è insomma anche la possibilità di intendere linguaggi diversi dal proprio particolare e usuale, linguaggi di altri uomini o classi o tempi o nazioni.”. Così scriveva Franco Fortini nel 1946 sul Politecnico di Elio Vittorini. La lettura della poesia di Fortini diventa così anche una palestra di educazione linguistica. Come ha scritto un educatore di frontiera, don Roberto Sardelli, “i veri maestri non sono coloro che rendono facile lo studio, ma coloro che lo rendono difficile.” E Fortini, da questo punto di vista, è senz’altro un maestro di complessità e profondità stilistica e concettuale.
La lettura dei testi, l’interpretazione come esercizio critico dell’immaginazione, con il conseguente commento storico-critico, tenterà di consolidare tre capacità di cui parla il critico Romano Luperini: “la capacità cognitiva, come allargamento e approfondimento delle conoscenze specifiche della disciplina e delle conoscenze linguistiche e culturali che si ottengono dalla fitta rete di interferenze che presiede all’atto della lettura e dell’interpretazione; la capacità immaginativa, come arricchimento esistenziale, emotivo e culturale prodotto dal contatto con quel grande serbatoio dell’immaginario che è la letteratura; la capacità critica, come educazione alla complessità e alla problematicità del momento ermeneutico, alla parzialità e al carattere interdialogico di ogni verità e alla dialettica democratica del conflitto delle interpretazioni. Queste tre capacità delineano altrettanti obiettivi formativi”.
Numerosi studiosi e educatori – Dewey, Bruner, Gardner, ma anche, nel nostro paese, Montessori, Malaguzzi, Lodi, Rodari, Ciari – hanno più volte sostenuto la centralità dell’educazione artistica nei processi di apprendimento. Va quindi sottolineata l’importanza che ha lo studio della poesia per il potenziamento di quelle qualità che sono alla base di ogni autentica relazione educativa: l’ascolto, la profondità, l’attenzione, la capacità critica, la creatività. La poesia, in particolare, fa ricorso ad un linguaggio volutamente ambiguo, fondato su una molteplicità di significati, su una ricchezza semantica capace di scardinare il piatto conformismo di tanta comunicazione presente nel parlare quotidiano, nei libri, nei media, nella rete.
Nella lettura dei testi verrà considerato il loro utilizzo nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, attraverso la lettura ad alta voce e la presentazione da parte delle studentesse e degli studenti di possibili percorsi didattici. Con l’avvertenza, tuttavia, che tale finalizzazione didattica non può essere l’approccio esclusivo con cui ci si avvicina ad un’opera.
Lo studio della letteratura, il godimento estetico e conoscitivo che deriva dalla lettura di un testo letterario, la capacità di commuoversi di fronte al bello, sono beni in sé, presuppongono un atteggiamento disinteressato verso il sapere, nel tentativo di sollecitare lo sviluppo di una curiosità critica e creativa verso il mondo. Si studia per arricchire se stessi in quanto donne e uomini, cittadine e cittadini e insieme, anche, in quanto educatrici e educatori, maestre e maestri, formatrici e formatori. Anche perché è possibile costruire itinerari didattici innovativi e stimolanti per gli alunni solo se si conoscono a fondo gli autori che si vogliono utilizzare, solo se si penetra con consapevole profondità verticale nella ricchezza polisemica di un testo letterario.
Come scrisse Italo Calvino a proposito dei classici della letteratura mondiale, “non si creda che i classici vanno letti perché “servono” a qualcosa. La sola ragione che si può addurre è che leggere i classici è meglio che non leggere i classici. E se qualcuno obietta che non val la pena di far tanta fatica, citerò Cioran […]: “mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un’aria sul flauto. “A cosa ti servirà?” gli fu chiesto. “A sapere quest’aria prima di morire”.
1.Franco Fortini, Tutte le poesie, a cura di L. Lenzini, Mondadori, Milano 2021.
2.Franco Fortini, Dialoghi sui classici italiani con Donatello Santarone, Bordeaux, Roma 2024.
3.Franco Fortini, I poeti del Novecento, a cura di D. Santarone, con un saggio introduttivo di P. V. Mengaldo, Donzelli, Roma 2017.
4.Pier Vincenzo Mengaldo, I chiusi inchiostri. Scritti su Franco Fortini, a cura e con un saggio di D. Santarone, Quodlibet, Macerata 2020.
Programma
La poesia di Franco FortiniIl corso propone la lettura dell’opera poetica di Franco Fortini (1917-1994) intrecciata alla sua produzione critica sui classici italiani, sui poeti del Novecento, sulle vicende culturali, politiche, ideologiche del nostro tempo. La scelta di studiare Fortini nasce dalla ricchezza tematica e stilistica della sua scrittura e dalla molteplicità dei suoi interessi intellettuali. Egli è stato poeta, saggista e critico letterario, traduttore, insegnante, giornalista, militante politico marxista, incarnando quell’ideale di uomo onnilaterale capace di connettere diversi ambiti del sapere e dell’agire. La scelta di dedicare un corso a Franco Fortini nasce altresì dall’essere la sua poesia un’opera-mondo, un’aspirazione a quella letteratura mondiale di cui parlava Goethe, una letteratura, cioè, capace di leggere il mondo nella sua “totalità”. Una “totalità”, naturalmente, che va tradotta, interpretata, selezionata. E di cui va indagata anche la ricezione. Perché senza “questa traduzione, il testo non esiste, od è un oggetto, un libro chiuso, un geroglifico muto. La capacità di comprendere è proporzionale alla latitudine della esperienza del lettore, alla sua cultura; perché cultura è insomma anche la possibilità di intendere linguaggi diversi dal proprio particolare e usuale, linguaggi di altri uomini o classi o tempi o nazioni.”. Così scriveva Franco Fortini nel 1946 sul Politecnico di Elio Vittorini. La lettura della poesia di Fortini diventa così anche una palestra di educazione linguistica. Come ha scritto un educatore di frontiera, don Roberto Sardelli, “i veri maestri non sono coloro che rendono facile lo studio, ma coloro che lo rendono difficile.” E Fortini, da questo punto di vista, è senz’altro un maestro di complessità e profondità stilistica e concettuale.
La lettura dei testi, l’interpretazione come esercizio critico dell’immaginazione, con il conseguente commento storico-critico, tenterà di consolidare tre capacità di cui parla il critico Romano Luperini: “la capacità cognitiva, come allargamento e approfondimento delle conoscenze specifiche della disciplina e delle conoscenze linguistiche e culturali che si ottengono dalla fitta rete di interferenze che presiede all’atto della lettura e dell’interpretazione; la capacità immaginativa, come arricchimento esistenziale, emotivo e culturale prodotto dal contatto con quel grande serbatoio dell’immaginario che è la letteratura; la capacità critica, come educazione alla complessità e alla problematicità del momento ermeneutico, alla parzialità e al carattere interdialogico di ogni verità e alla dialettica democratica del conflitto delle interpretazioni. Queste tre capacità delineano altrettanti obiettivi formativi”.
Numerosi studiosi e educatori – Dewey, Bruner, Gardner, ma anche, nel nostro paese, Montessori, Malaguzzi, Lodi, Rodari, Ciari – hanno più volte sostenuto la centralità dell’educazione artistica nei processi di apprendimento. Va quindi sottolineata l’importanza che ha lo studio della poesia per il potenziamento di quelle qualità che sono alla base di ogni autentica relazione educativa: l’ascolto, la profondità, l’attenzione, la capacità critica, la creatività. La poesia, in particolare, fa ricorso ad un linguaggio volutamente ambiguo, fondato su una molteplicità di significati, su una ricchezza semantica capace di scardinare il piatto conformismo di tanta comunicazione presente nel parlare quotidiano, nei libri, nei media, nella rete.
Nella lettura dei testi verrà considerato il loro utilizzo nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, attraverso la lettura ad alta voce e la presentazione da parte delle studentesse e degli studenti di possibili percorsi didattici. Con l’avvertenza, tuttavia, che tale finalizzazione didattica non può essere l’approccio esclusivo con cui ci si avvicina ad un’opera.
Lo studio della letteratura, il godimento estetico e conoscitivo che deriva dalla lettura di un testo letterario, la capacità di commuoversi di fronte al bello, sono beni in sé, presuppongono un atteggiamento disinteressato verso il sapere, nel tentativo di sollecitare lo sviluppo di una curiosità critica e creativa verso il mondo. Si studia per arricchire se stessi in quanto donne e uomini, cittadine e cittadini e insieme, anche, in quanto educatrici e educatori, maestre e maestri, formatrici e formatori. Anche perché è possibile costruire itinerari didattici innovativi e stimolanti per gli alunni solo se si conoscono a fondo gli autori che si vogliono utilizzare, solo se si penetra con consapevole profondità verticale nella ricchezza polisemica di un testo letterario.
Come scrisse Italo Calvino a proposito dei classici della letteratura mondiale, “non si creda che i classici vanno letti perché “servono” a qualcosa. La sola ragione che si può addurre è che leggere i classici è meglio che non leggere i classici. E se qualcuno obietta che non val la pena di far tanta fatica, citerò Cioran […]: “mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un’aria sul flauto. “A cosa ti servirà?” gli fu chiesto. “A sapere quest’aria prima di morire”.
Testi Adottati
Testi d’esame1.Franco Fortini, Tutte le poesie, a cura di L. Lenzini, Mondadori, Milano 2021.
2.Franco Fortini, Dialoghi sui classici italiani con Donatello Santarone, Bordeaux, Roma 2024.
3.Franco Fortini, I poeti del Novecento, a cura di D. Santarone, con un saggio introduttivo di P. V. Mengaldo, Donzelli, Roma 2017.
4.Pier Vincenzo Mengaldo, I chiusi inchiostri. Scritti su Franco Fortini, a cura e con un saggio di D. Santarone, Quodlibet, Macerata 2020.
Bibliografia Di Riferimento
Testi di consultazione Per un orientamento complessivo sulla letteratura italiana del Novecento, si consigliano i seguenti testi: P. V. Mengaldo, Poeti italiani del Novecento, Mondadori, Milano 2003. S. Guglielmino, Guida al Novecento, Principato, Milano 1998. Si raccomanda vivamente, inoltre, la consultazione di un manuale di storia contemporanea. Si consigliano: G. Sabbatucci – V. Vidotto, Laterza; F. Barbagallo, Carocci; P. Ginsborg, Einaudi; E. Hobsbawm, Rizzoli; C. Frugoni - A. Barbero - C. Sclarandis, Zanichelli; R. Villari, Laterza; P. Viola, Einaudi; F. Gaeta – P. Villani, Principato; A. De Bernardi – S. Guarracino, Bruno Mondadori; Massimo L. Salvadori, Laterza. Per acquisire i fondamenti di un’educazione democratica è fondamentale leggere la Costituzione della Repubblica Italiana del 1948. Un’intelligente “traduzione” didattica per la scuola primaria è quella del maestro Mario Lodi, Costituzione. La Legge degli Italiani riscritta per i bambini, per i giovani… per tutti, Casa delle Arti e del Gioco, Cremona 2018.Modalità Erogazione
Modalità di organizzazione della didattica: seminariale. Breve introduzione storico-critica del docente, lettura e commento del testo, interventi delle studentesse e degli studenti, discussione. Interventi di esperti esterni e visione di film e documentari. Produzione di brevi relazioni, percorsi didattici, sintesi critiche, riassunti, power point, o altro materiale didattico da parte delle studentesse e degli studenti. L’attività didattica sarà svolta anche dai Cultori della materia della cattedra di Letteratura italiana e didattica della letteratura, il prof. Velio Abati e il prof. Lelio La Porta.Modalità Frequenza
In presenza e con registrazioni su Teams.Modalità Valutazione
Esame orale. Il giorno dell’esame le studentesse e gli studenti porteranno un elenco di 100 poesie scelte dal volume Tutte le poesie di Franco Fortini. Da questo elenco il docente sceglierà le poesie sulle quali si svolgerà l’esame che consiste nella lettura ad alta voce, nell’analisi linguistica e storico-critica e nel commento personale. Verrà inoltre richiesta la conoscenza delle pagine critiche di Fortini sui classici italiani (Dante, Tasso, Leopardi, Manzoni, Pascoli) e su alcuni poeti italiani del Novecento (Saba, Ungaretti, Montale, Sereni, Pasolini, Zanzotto) e la conoscenza dei saggi critici di Mengaldo sulla poesia di Fortini (per questa parte sarà utile esemplificare il metodo critico di Mengaldo a partire da una poesia di Fortini analizzata dal critico). N.B.: è vietato fare le fotocopie dei libri di testo; il giorno dell’esame le studentesse e gli studenti dovranno pertanto portare i libri di testo (naturalmente anche da prestito bibliotecario). scheda docente materiale didattico
Il corso propone la lettura dell’opera poetica di Franco Fortini (1917-1994) intrecciata alla sua produzione critica sui classici italiani, sui poeti del Novecento, sulle vicende culturali, politiche, ideologiche del nostro tempo. La scelta di studiare Fortini nasce dalla ricchezza tematica e stilistica della sua scrittura e dalla molteplicità dei suoi interessi intellettuali. Egli è stato poeta, saggista e critico letterario, traduttore, insegnante, giornalista, militante politico marxista, incarnando quell’ideale di uomo onnilaterale capace di connettere diversi ambiti del sapere e dell’agire. La scelta di dedicare un corso a Franco Fortini nasce altresì dall’essere la sua poesia un’opera-mondo, un’aspirazione a quella letteratura mondiale di cui parlava Goethe, una letteratura, cioè, capace di leggere il mondo nella sua “totalità”. Una “totalità”, naturalmente, che va tradotta, interpretata, selezionata. E di cui va indagata anche la ricezione. Perché senza “questa traduzione, il testo non esiste, od è un oggetto, un libro chiuso, un geroglifico muto. La capacità di comprendere è proporzionale alla latitudine della esperienza del lettore, alla sua cultura; perché cultura è insomma anche la possibilità di intendere linguaggi diversi dal proprio particolare e usuale, linguaggi di altri uomini o classi o tempi o nazioni.”. Così scriveva Franco Fortini nel 1946 sul Politecnico di Elio Vittorini. La lettura della poesia di Fortini diventa così anche una palestra di educazione linguistica. Come ha scritto un educatore di frontiera, don Roberto Sardelli, “i veri maestri non sono coloro che rendono facile lo studio, ma coloro che lo rendono difficile.” E Fortini, da questo punto di vista, è senz’altro un maestro di complessità e profondità stilistica e concettuale.
La lettura dei testi, l’interpretazione come esercizio critico dell’immaginazione, con il conseguente commento storico-critico, tenterà di consolidare tre capacità di cui parla il critico Romano Luperini: “la capacità cognitiva, come allargamento e approfondimento delle conoscenze specifiche della disciplina e delle conoscenze linguistiche e culturali che si ottengono dalla fitta rete di interferenze che presiede all’atto della lettura e dell’interpretazione; la capacità immaginativa, come arricchimento esistenziale, emotivo e culturale prodotto dal contatto con quel grande serbatoio dell’immaginario che è la letteratura; la capacità critica, come educazione alla complessità e alla problematicità del momento ermeneutico, alla parzialità e al carattere interdialogico di ogni verità e alla dialettica democratica del conflitto delle interpretazioni. Queste tre capacità delineano altrettanti obiettivi formativi”.
Numerosi studiosi e educatori – Dewey, Bruner, Gardner, ma anche, nel nostro paese, Montessori, Malaguzzi, Lodi, Rodari, Ciari – hanno più volte sostenuto la centralità dell’educazione artistica nei processi di apprendimento. Va quindi sottolineata l’importanza che ha lo studio della poesia per il potenziamento di quelle qualità che sono alla base di ogni autentica relazione educativa: l’ascolto, la profondità, l’attenzione, la capacità critica, la creatività. La poesia, in particolare, fa ricorso ad un linguaggio volutamente ambiguo, fondato su una molteplicità di significati, su una ricchezza semantica capace di scardinare il piatto conformismo di tanta comunicazione presente nel parlare quotidiano, nei libri, nei media, nella rete.
Nella lettura dei testi verrà considerato il loro utilizzo nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, attraverso la lettura ad alta voce e la presentazione da parte delle studentesse e degli studenti di possibili percorsi didattici. Con l’avvertenza, tuttavia, che tale finalizzazione didattica non può essere l’approccio esclusivo con cui ci si avvicina ad un’opera.
Lo studio della letteratura, il godimento estetico e conoscitivo che deriva dalla lettura di un testo letterario, la capacità di commuoversi di fronte al bello, sono beni in sé, presuppongono un atteggiamento disinteressato verso il sapere, nel tentativo di sollecitare lo sviluppo di una curiosità critica e creativa verso il mondo. Si studia per arricchire se stessi in quanto donne e uomini, cittadine e cittadini e insieme, anche, in quanto educatrici e educatori, maestre e maestri, formatrici e formatori. Anche perché è possibile costruire itinerari didattici innovativi e stimolanti per gli alunni solo se si conoscono a fondo gli autori che si vogliono utilizzare, solo se si penetra con consapevole profondità verticale nella ricchezza polisemica di un testo letterario.
Come scrisse Italo Calvino a proposito dei classici della letteratura mondiale, “non si creda che i classici vanno letti perché “servono” a qualcosa. La sola ragione che si può addurre è che leggere i classici è meglio che non leggere i classici. E se qualcuno obietta che non val la pena di far tanta fatica, citerò Cioran […]: “mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un’aria sul flauto. “A cosa ti servirà?” gli fu chiesto. “A sapere quest’aria prima di morire”.
1.Franco Fortini, Tutte le poesie, a cura di L. Lenzini, Mondadori, Milano 2021.
2.Franco Fortini, Dialoghi sui classici italiani con Donatello Santarone, Bordeaux, Roma 2024.
3.Franco Fortini, I poeti del Novecento, a cura di D. Santarone, con un saggio introduttivo di P. V. Mengaldo, Donzelli, Roma 2017.
4.Pier Vincenzo Mengaldo, I chiusi inchiostri. Scritti su Franco Fortini, a cura e con un saggio di D. Santarone, Quodlibet, Macerata 2020.
Programma
La poesia di Franco FortiniIl corso propone la lettura dell’opera poetica di Franco Fortini (1917-1994) intrecciata alla sua produzione critica sui classici italiani, sui poeti del Novecento, sulle vicende culturali, politiche, ideologiche del nostro tempo. La scelta di studiare Fortini nasce dalla ricchezza tematica e stilistica della sua scrittura e dalla molteplicità dei suoi interessi intellettuali. Egli è stato poeta, saggista e critico letterario, traduttore, insegnante, giornalista, militante politico marxista, incarnando quell’ideale di uomo onnilaterale capace di connettere diversi ambiti del sapere e dell’agire. La scelta di dedicare un corso a Franco Fortini nasce altresì dall’essere la sua poesia un’opera-mondo, un’aspirazione a quella letteratura mondiale di cui parlava Goethe, una letteratura, cioè, capace di leggere il mondo nella sua “totalità”. Una “totalità”, naturalmente, che va tradotta, interpretata, selezionata. E di cui va indagata anche la ricezione. Perché senza “questa traduzione, il testo non esiste, od è un oggetto, un libro chiuso, un geroglifico muto. La capacità di comprendere è proporzionale alla latitudine della esperienza del lettore, alla sua cultura; perché cultura è insomma anche la possibilità di intendere linguaggi diversi dal proprio particolare e usuale, linguaggi di altri uomini o classi o tempi o nazioni.”. Così scriveva Franco Fortini nel 1946 sul Politecnico di Elio Vittorini. La lettura della poesia di Fortini diventa così anche una palestra di educazione linguistica. Come ha scritto un educatore di frontiera, don Roberto Sardelli, “i veri maestri non sono coloro che rendono facile lo studio, ma coloro che lo rendono difficile.” E Fortini, da questo punto di vista, è senz’altro un maestro di complessità e profondità stilistica e concettuale.
La lettura dei testi, l’interpretazione come esercizio critico dell’immaginazione, con il conseguente commento storico-critico, tenterà di consolidare tre capacità di cui parla il critico Romano Luperini: “la capacità cognitiva, come allargamento e approfondimento delle conoscenze specifiche della disciplina e delle conoscenze linguistiche e culturali che si ottengono dalla fitta rete di interferenze che presiede all’atto della lettura e dell’interpretazione; la capacità immaginativa, come arricchimento esistenziale, emotivo e culturale prodotto dal contatto con quel grande serbatoio dell’immaginario che è la letteratura; la capacità critica, come educazione alla complessità e alla problematicità del momento ermeneutico, alla parzialità e al carattere interdialogico di ogni verità e alla dialettica democratica del conflitto delle interpretazioni. Queste tre capacità delineano altrettanti obiettivi formativi”.
Numerosi studiosi e educatori – Dewey, Bruner, Gardner, ma anche, nel nostro paese, Montessori, Malaguzzi, Lodi, Rodari, Ciari – hanno più volte sostenuto la centralità dell’educazione artistica nei processi di apprendimento. Va quindi sottolineata l’importanza che ha lo studio della poesia per il potenziamento di quelle qualità che sono alla base di ogni autentica relazione educativa: l’ascolto, la profondità, l’attenzione, la capacità critica, la creatività. La poesia, in particolare, fa ricorso ad un linguaggio volutamente ambiguo, fondato su una molteplicità di significati, su una ricchezza semantica capace di scardinare il piatto conformismo di tanta comunicazione presente nel parlare quotidiano, nei libri, nei media, nella rete.
Nella lettura dei testi verrà considerato il loro utilizzo nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, attraverso la lettura ad alta voce e la presentazione da parte delle studentesse e degli studenti di possibili percorsi didattici. Con l’avvertenza, tuttavia, che tale finalizzazione didattica non può essere l’approccio esclusivo con cui ci si avvicina ad un’opera.
Lo studio della letteratura, il godimento estetico e conoscitivo che deriva dalla lettura di un testo letterario, la capacità di commuoversi di fronte al bello, sono beni in sé, presuppongono un atteggiamento disinteressato verso il sapere, nel tentativo di sollecitare lo sviluppo di una curiosità critica e creativa verso il mondo. Si studia per arricchire se stessi in quanto donne e uomini, cittadine e cittadini e insieme, anche, in quanto educatrici e educatori, maestre e maestri, formatrici e formatori. Anche perché è possibile costruire itinerari didattici innovativi e stimolanti per gli alunni solo se si conoscono a fondo gli autori che si vogliono utilizzare, solo se si penetra con consapevole profondità verticale nella ricchezza polisemica di un testo letterario.
Come scrisse Italo Calvino a proposito dei classici della letteratura mondiale, “non si creda che i classici vanno letti perché “servono” a qualcosa. La sola ragione che si può addurre è che leggere i classici è meglio che non leggere i classici. E se qualcuno obietta che non val la pena di far tanta fatica, citerò Cioran […]: “mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un’aria sul flauto. “A cosa ti servirà?” gli fu chiesto. “A sapere quest’aria prima di morire”.
Testi Adottati
Testi d’esame1.Franco Fortini, Tutte le poesie, a cura di L. Lenzini, Mondadori, Milano 2021.
2.Franco Fortini, Dialoghi sui classici italiani con Donatello Santarone, Bordeaux, Roma 2024.
3.Franco Fortini, I poeti del Novecento, a cura di D. Santarone, con un saggio introduttivo di P. V. Mengaldo, Donzelli, Roma 2017.
4.Pier Vincenzo Mengaldo, I chiusi inchiostri. Scritti su Franco Fortini, a cura e con un saggio di D. Santarone, Quodlibet, Macerata 2020.
Bibliografia Di Riferimento
Testi di consultazione Per un orientamento complessivo sulla letteratura italiana del Novecento, si consigliano i seguenti testi: P. V. Mengaldo, Poeti italiani del Novecento, Mondadori, Milano 2003. S. Guglielmino, Guida al Novecento, Principato, Milano 1998. Si raccomanda vivamente, inoltre, la consultazione di un manuale di storia contemporanea. Si consigliano: G. Sabbatucci – V. Vidotto, Laterza; F. Barbagallo, Carocci; P. Ginsborg, Einaudi; E. Hobsbawm, Rizzoli; C. Frugoni - A. Barbero - C. Sclarandis, Zanichelli; R. Villari, Laterza; P. Viola, Einaudi; F. Gaeta – P. Villani, Principato; A. De Bernardi – S. Guarracino, Bruno Mondadori; Massimo L. Salvadori, Laterza. Per acquisire i fondamenti di un’educazione democratica è fondamentale leggere la Costituzione della Repubblica Italiana del 1948. Un’intelligente “traduzione” didattica per la scuola primaria è quella del maestro Mario Lodi, Costituzione. La Legge degli Italiani riscritta per i bambini, per i giovani… per tutti, Casa delle Arti e del Gioco, Cremona 2018.Modalità Erogazione
Modalità di organizzazione della didattica: seminariale. Breve introduzione storico-critica del docente, lettura e commento del testo, interventi delle studentesse e degli studenti, discussione. Interventi di esperti esterni e visione di film e documentari. Produzione di brevi relazioni, percorsi didattici, sintesi critiche, riassunti, power point, o altro materiale didattico da parte delle studentesse e degli studenti. L’attività didattica sarà svolta anche dai Cultori della materia della cattedra di Letteratura italiana e didattica della letteratura, il prof. Velio Abati e il prof. Lelio La Porta.Modalità Frequenza
In presenza e con registrazioni su Teams.Modalità Valutazione
Esame orale. Il giorno dell’esame le studentesse e gli studenti porteranno un elenco di 100 poesie scelte dal volume Tutte le poesie di Franco Fortini. Da questo elenco il docente sceglierà le poesie sulle quali si svolgerà l’esame che consiste nella lettura ad alta voce, nell’analisi linguistica e storico-critica e nel commento personale. Verrà inoltre richiesta la conoscenza delle pagine critiche di Fortini sui classici italiani (Dante, Tasso, Leopardi, Manzoni, Pascoli) e su alcuni poeti italiani del Novecento (Saba, Ungaretti, Montale, Sereni, Pasolini, Zanzotto) e la conoscenza dei saggi critici di Mengaldo sulla poesia di Fortini (per questa parte sarà utile esemplificare il metodo critico di Mengaldo a partire da una poesia di Fortini analizzata dal critico). N.B.: è vietato fare le fotocopie dei libri di testo; il giorno dell’esame le studentesse e gli studenti dovranno pertanto portare i libri di testo (naturalmente anche da prestito bibliotecario).