20410061 - GEOLOGIA PER IL RISCHIO SISMICO

FORNIRE AGLI STUDENTI LE BASI METODOLOGICHE PER LO STUDIO DELLE FAGLIE ATTIVE, CAPACI E SISMOGENETICHE NELLA PROSPETTIVA DELLA VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO, ANCHE AI FINI DEI PROGETTI DI ZONAZIONE SISMICA. PARTICOLARE RISALTO VERRÀ DATO ALLA STIMOLAZIONE DELL’ANALISI DEI PROBLEMI E DELLA LORO RISOLUZIONE (PROBLEM SOLVING SKILL).

Curriculum

scheda docente | materiale didattico

Programma

- Definizione di rischio sismico; la geologia per la pericolosità sismica.
- Faglie attive e faglie capaci: definizioni in funzione del contesto geologico locale; possibili definizioni di f.a. e f.c. per il territorio italiano nei diversi domini tettonici; l'evoluzione tettonica recente del territorio italiano e l'individuazione delle f.a. e f.c.; ambito cronologico d'interesse per lo studio delle f.a. e f.c.; aspetti applicativi in campo ingegneristico: dagli impianti a elevato rischio alla pianificazione dell'uso del territorio; effetti geomorfologici della fagliazione di superficie e impatto sui manufatti.
- Geologia del quaternario, geomorfologia e paleosismologia per l'identificazione e la caratterizzazione delle f.a. e f.c.; evidenze geomorfologiche dell'attività recente di una faglia: le scarpate di faglia; le dislocazioni delle unità quaternarie e la loro datazione; metodi geologici per la scansione dell'attività delle faglie nel corso del Pleistocene superiore-Olocene; concetti di tempo di ricorrenza, tempo intercorso dall'ultima attivazione, rateo di movimento; metodi per l'identificazione dell'ultimo evento di dislocazione: informazioni archeologiche e di sismologia storica.
- La definizione delle sorgenti sismogenetiche; dai dati di geologia di superficie ai dati di geologia di sottosuolo: la traduzione di faglia attiva in faglia sismogenetica; esempi di integrazione dei dati di superficie e di sottosuolo per la definizione delle geometrie di sorgente; la definizione della magnitudo dalla dimensione della sorgente; ambiti di applicazione in campo ingegneristico: valutazioni di pericolosità sismica, scenari di scuotimento, scenari di danno.
- Altri aspetti geologici d'interesse per il rischio sismico: deformazioni gravitative profonde di versante, liquefazioni e sinkhole; loro caratterizzazione geologica e geomorfologica; problemi in ambito ingegneristico.


Testi Adottati

Materiale distribuito dal docente.

Modalità Erogazione

Lezioni in aula e attività sul terreno.

Modalità Valutazione

La prova scritta verte sulla soluzione di problemi inerenti l'utilizzo dei metodi e delle conoscenze dell'indagine neotettonica nella prospettiva della riduzione del rischio sismico, anche mediante la definizione di microzonazioni sismiche. Nella medesima prova si deve provvedere alla soluzione di problemi paleosismologici a partire da schemi predefiniti dal docente o da immagini fotografiche. Nel corso della prova orale si provvede alla discussione dell'elaborato scritto e alla lettura di carte geologiche al fine dell'individuazione e caratterizzazione di faglie attive e capaci.

scheda docente | materiale didattico

Mutuazione: 20410061 GEOLOGIA PER IL RISCHIO SISMICO in Geologia del Territorio e delle Risorse LM-74 GALADINI Fabrizio

Programma

- Definizione di rischio sismico; la geologia per la pericolosità sismica.
- Faglie attive e faglie capaci: definizioni in funzione del contesto geologico locale; possibili definizioni di f.a. e f.c. per il territorio italiano nei diversi domini tettonici; l'evoluzione tettonica recente del territorio italiano e l'individuazione delle f.a. e f.c.; ambito cronologico d'interesse per lo studio delle f.a. e f.c.; aspetti applicativi in campo ingegneristico: dagli impianti a elevato rischio alla pianificazione dell'uso del territorio; effetti geomorfologici della fagliazione di superficie e impatto sui manufatti.
- Geologia del quaternario, geomorfologia e paleosismologia per l'identificazione e la caratterizzazione delle f.a. e f.c.; evidenze geomorfologiche dell'attività recente di una faglia: le scarpate di faglia; le dislocazioni delle unità quaternarie e la loro datazione; metodi geologici per la scansione dell'attività delle faglie nel corso del Pleistocene superiore-Olocene; concetti di tempo di ricorrenza, tempo intercorso dall'ultima attivazione, rateo di movimento; metodi per l'identificazione dell'ultimo evento di dislocazione: informazioni archeologiche e di sismologia storica.
- La definizione delle sorgenti sismogenetiche; dai dati di geologia di superficie ai dati di geologia di sottosuolo: la traduzione di faglia attiva in faglia sismogenetica; esempi di integrazione dei dati di superficie e di sottosuolo per la definizione delle geometrie di sorgente; la definizione della magnitudo dalla dimensione della sorgente; ambiti di applicazione in campo ingegneristico: valutazioni di pericolosità sismica, scenari di scuotimento, scenari di danno.
- Altri aspetti geologici d'interesse per il rischio sismico: deformazioni gravitative profonde di versante, liquefazioni e sinkhole; loro caratterizzazione geologica e geomorfologica; problemi in ambito ingegneristico.


Testi Adottati

Materiale distribuito dal docente.

Modalità Erogazione

Lezioni in aula e attività sul terreno.

Modalità Valutazione

La prova scritta verte sulla soluzione di problemi inerenti l'utilizzo dei metodi e delle conoscenze dell'indagine neotettonica nella prospettiva della riduzione del rischio sismico, anche mediante la definizione di microzonazioni sismiche. Nella medesima prova si deve provvedere alla soluzione di problemi paleosismologici a partire da schemi predefiniti dal docente o da immagini fotografiche. Nel corso della prova orale si provvede alla discussione dell'elaborato scritto e alla lettura di carte geologiche al fine dell'individuazione e caratterizzazione di faglie attive e capaci.

scheda docente | materiale didattico

Mutuazione: 20410061 GEOLOGIA PER IL RISCHIO SISMICO in Geologia del Territorio e delle Risorse LM-74 GALADINI Fabrizio

Programma

- Definizione di rischio sismico; la geologia per la pericolosità sismica.
- Faglie attive e faglie capaci: definizioni in funzione del contesto geologico locale; possibili definizioni di f.a. e f.c. per il territorio italiano nei diversi domini tettonici; l'evoluzione tettonica recente del territorio italiano e l'individuazione delle f.a. e f.c.; ambito cronologico d'interesse per lo studio delle f.a. e f.c.; aspetti applicativi in campo ingegneristico: dagli impianti a elevato rischio alla pianificazione dell'uso del territorio; effetti geomorfologici della fagliazione di superficie e impatto sui manufatti.
- Geologia del quaternario, geomorfologia e paleosismologia per l'identificazione e la caratterizzazione delle f.a. e f.c.; evidenze geomorfologiche dell'attività recente di una faglia: le scarpate di faglia; le dislocazioni delle unità quaternarie e la loro datazione; metodi geologici per la scansione dell'attività delle faglie nel corso del Pleistocene superiore-Olocene; concetti di tempo di ricorrenza, tempo intercorso dall'ultima attivazione, rateo di movimento; metodi per l'identificazione dell'ultimo evento di dislocazione: informazioni archeologiche e di sismologia storica.
- La definizione delle sorgenti sismogenetiche; dai dati di geologia di superficie ai dati di geologia di sottosuolo: la traduzione di faglia attiva in faglia sismogenetica; esempi di integrazione dei dati di superficie e di sottosuolo per la definizione delle geometrie di sorgente; la definizione della magnitudo dalla dimensione della sorgente; ambiti di applicazione in campo ingegneristico: valutazioni di pericolosità sismica, scenari di scuotimento, scenari di danno.
- Altri aspetti geologici d'interesse per il rischio sismico: deformazioni gravitative profonde di versante, liquefazioni e sinkhole; loro caratterizzazione geologica e geomorfologica; problemi in ambito ingegneristico.


Testi Adottati

Materiale distribuito dal docente.

Modalità Erogazione

Lezioni in aula e attività sul terreno.

Modalità Valutazione

La prova scritta verte sulla soluzione di problemi inerenti l'utilizzo dei metodi e delle conoscenze dell'indagine neotettonica nella prospettiva della riduzione del rischio sismico, anche mediante la definizione di microzonazioni sismiche. Nella medesima prova si deve provvedere alla soluzione di problemi paleosismologici a partire da schemi predefiniti dal docente o da immagini fotografiche. Nel corso della prova orale si provvede alla discussione dell'elaborato scritto e alla lettura di carte geologiche al fine dell'individuazione e caratterizzazione di faglie attive e capaci.