20101271 - STORIA DEL DIRITTO MEDIOEVALE E MODERNO

Il corso si propone di illustrare, attraverso un approccio critico, il lungo cammino della storia giuridica europea ed occidentale tra il tardo antico e l’età moderna. Partendo da una descrizione del contesto sociale, politico ed economico, verranno analizzati gli istituti giuridici nella loro dimensione storica, a seconda dei casi focalizzando l’attenzione sulla legislazione, sulla dottrina, o sulle ripercussioni di queste sul piano giurisprudenziale.
I principali obiettivi formativi sono:
1) Rendere consapevoli gli studenti della complessità dei fenomeni giuridici, che non possono essere isolati dal contesto sociale, politico ed economico.
2) Verificare l'assunto secondo il quale il diritto è un prodotto della storia.
3) Sollecitare gli studenti a problematizzare lo studio delle discipline giuridiche.
scheda docente | materiale didattico

Programma

Il programma del corso copre un arco cronologico molto ampio: dal regno di Costantino, primo imperatore cristiano (IV sec.), fino alla Scuola storica tedesca (XIX sec.). Una tale cronologia è giustificata dal fatto che una reale comprensione dei fenomeni storico-giuridici è possibile solo in una prospettiva di lungo periodo. Per questo è essenziale fare riferimento ai libri di testo adottati e agli argomenti delle lezioni. Il riconoscimento della libertà di culto ad opera dell'imperatore Costantino (Editto di tolleranza del 313), costituisce non solo un punto di non ritorno nella storia del cristianesimo ma anche la necessaria premessa per comprendere lo sviluppo sia del diritto civile che del diritto canonico nei secoli successivi. Punto d'arrivo del programma è invece la Scuola storica tedesca e quindi l'opera e l'influenza di Friedrich Carl von Savigny. Questo movimento ha infatti decretato l'importanza dell'analisi dei fenomeni giuridici nella loro dimensione storica quale tappa fondamentale nella formazione del giurista.
Le lezioni si articolano in due moduli: 1) L’età medievale (III-XV sec.) e 2) L’età moderna (XVI-XIX sec.). Tale suddivisione è giustificata dagli elementi di novità che hanno segnato il passaggio da un’epoca all’altra. Talvolta si tratta di elementi prettamente giuridici, più spesso di avvenimenti di carattere sociale, economico o religioso le cui ripercussioni sul mondo del diritto sono state molte e determinanti.

Argomenti delle lezioni:
L’età del passaggio: società e diritto da Diocleziano a Giustiniano.
Cristianesimo delle origini e le fonti del diritto canonico.
Diritto e regni germanici.
L’età carolingia.
Riforma gregoriana, nascita dei comuni e riemersione del Digesto.
Irnerio e Graziano.
Le scuole minori.
Il Corpus Iuris Canonici e la scienza canonistica.
I commentatori.
Gli ordinamenti monarchici italiani.
Umanesimo giuridico.
La Riforma protestante.
Le nuove rotte commerciali e le compagnie commerciali privilegiate.
Mos italicus: consilia e decisiones.
Giusnaturalismo: Scuola di Salamanca, Grozio, Hobbes e Locke.
Illuminismo giuridico (in particolare in Francia e in Italia).
Rivoluzione francese e costituzione.
Code civil.
La codificazione in Europa.
La Scuola storica tedesca.




Testi Adottati

Parte 1: Medioevo
Ennio Cortese, "Le grandi linee della storia giuridica medievale", Roma: Il Cigno, 2000 (escluso il cap. VIII: Il diritto bizantino e il Mezzogiorno).

Parte 2: Età moderna e contemporanea
Mario Ascheri, "Introduzione storica al diritto moderno e contemporaneo", Torino: Giappichelli, 2008. Sono da studiare solo i seguenti capitoli:
Parte II, Capp. I (pp. 71-102) e III (pp. 129-160).
Parte III, Capp. II (pp. 199-220) e III (pp. 221-271).
Parte IV, Capp. I (pp. 273-296), IV e V (pp. 321-362).



Bibliografia Di Riferimento

Per approfondire: Antonio Padoa Schioppa, "Storia del diritto in Europa. Dal medioevo all’età contemporanea", Bologna: Il Mulino, 2007 o 2016

Modalità Erogazione

Il corso prevede lezioni frontali in aula accompagnate da presentazioni power point che vengono messe a disposizione degli studenti tramite la e-learning platform. Attraverso l'uso di immagini (dipinti, sculture, manoscritti, fotografie) e video si intende stimolare la curiosità dello studente e agevolare l’apprendimento degli argomenti trattati sottolineando i legami esistenti tra diritto e storia, spesso resi più espliciti proprio grazie all'espressione artistica. Il corso si articola in due moduli. Al termine della prima parte, dedicata al Medioevo (testo di E. Cortese) è prevista una prova intermedia scritta riservata agli studenti frequentanti.

Modalità Frequenza

La frequenza non è obbligatoria, ma la possibilità di sostenere la prova scritta intermedia è riservata ai soli studenti frequentanti. Il numero massimo di assenze non giustificate (per i frequentanti) è tre.

Modalità Valutazione

Nel periodo di emergenza COVID-19 l’esame di profitto sarà svolto secondo quanto previsto all’art.1 del Decreto Rettorale n°. 703 del 5 maggio 2020, in modalità a distanza, tramite conferenza audio-video. STUDENTI FREQUENTANTI: Gli studenti frequentanti hanno la possibilità di sostenere un esame intermedio scritto sulla prima parte del corso (storia del diritto nel medioevo, secc. IV-XV; testo: E. Cortese, "Le grandi linee della storia giuridica medievale"). La prova scritta consiste in tre domande a risposta aperta e dura 90 minuti. In caso di esito positivo della prova, l'esame orale finale verte unicamente sugli argomenti trattati durante la seconda metà del corso (storia del diritto nell'età moderna e contemporanea, secc. XVI-XIX; testo: "M. Ascheri, "Introduzione storica al diritto moderno e contemporaneo"). Il voto finale è il risultato della media tra la valutazione dell'esame scritto (50%) e di quello finale orale (50%). La valutazione minima in entrambi i casi è 18/30, la massima 30/30. Gli studenti devono dimostrare proprietà di linguaggio e capacità di analisi critica dei fenomeni storico-giuridici oggetto del programma. STUDENTI NON FREQUENTANTI: Gli studenti non frequentanti, insieme ai frequentanti che non hanno superato la prova intermedia, devono sostenere un esame orale finale su tutto il programma (secc. IV-XIX; testi: E. Cortese e M. Ascheri, esclusi i capitoli indicati in "testi adottati"). La prova orale finale consiste in 3/4 domande. La valutazione minima è 18/30, la massima 30/30. Gli studenti devono dimostrare proprietà di linguaggio e capacità di analisi critica dei fenomeni storico-giuridici oggetto del programma.