22910832 - Laboratorio Comunicare la pace

Conoscenza e capacità di comprensione
I partecipanti apprenderanno le modalità attraverso le quali alcune figure e personalità del mondo del XX secolo hanno proposto e sono riuscite ad applicare metodi pacifici e non violenti per la realizzazione di transizioni storiche, e comprenderanno il percorso che ha condotto istituzioni religiose, politiche, nazionali e internazionali a sviluppare alternative all’uso della forza nelle dinamiche interne e tra gli Stati.

Capacità di applicare conoscenza e comprensione
I partecipanti apprenderanno strategie atte a porsi in confronto con situazioni di complessità, concorrenza, confronto e scontro, maturando la capacità di individuare punti di contatto e di compromesso in grado di condurre a mediazioni e risoluzioni dei conflitti.

Autonomia di giudizio
L’obiettivo è quello di rendere gli studenti capaci di elaborare un giudizio autonomo sulle situazioni di contrapposizione nelle quali saranno chiamati ad intervenire, e più in generale di individuare scenari che potrebbero sfociare in conflitti, per potere esercitare un’azione preventiva di contrasto.

Abilità comunicative
Saper redigere documenti finalizzati alla programmazione e alla gestione di servizi; saper predisporre rapporti di ricerca/monitoraggio/valutazione; saper elaborare e presentare proposte operative d'intervento sui temi della pace e della risoluzione dei conflitti;

Capacità di apprendimento
Acquisire competenze idonee a consentire eventuali ulteriori percorsi formativi postlaurea e/o a consentire l’inserimento nel mondo del lavoro.
scheda docente | materiale didattico

Programma

Il laboratorio Comunicare la pace intende fornire agli studenti le conoscenze e le competenze relative alla cultura e alla promozione della pace attraverso la prospettiva storica, ricostruendo il percorso che dal primo Novecento a oggi ha permesso di sviluppare in Europa e nel mondo un pensiero di pace. Accanto al pensiero laico, che ebbe tra i maggiori esponenti a inizio secolo Bertrand Russel e che in Italia si sviluppò compiutamente nel secondo dopoguerra, con Aldo Capitini e altri, il laboratorio descriverà il percorso compiuto dalle religioni per affermare il rifiuto della guerra e la necessità di collaborare per la pace. Dalle celebri affermazioni di Benedetto XV sulla prima guerra mondiale come “inutile strage”, alle condanne delle guerre successive da parte dei papi, sino agli incontri interreligiosi per la pace promossi da Giovanni Paolo II e al rinnovato rapporto con l’Islam promosso da Francesco sul tema della fratellanza umana.
Gli obiettivi formativi del laboratorio sono pienamente coerenti con l’offerta formativa e la arricchiscono di un tema decisivo per il nostro tempo, declinato attraverso la storia del Novecento e dei primi decenni del Duemila.
Nel corso del laboratorio si compirà un percorso di analisi dei principali momenti storici che hanno portato alla formazione di visioni, culture, strategie di pacificazione e rifiuto/ripudio della guerra e del conflitto armato come strumento di affermazione di obiettivi geopolitici o di risoluzione di crisi interne e internazionali.

Testi Adottati

A. Bravo, La conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet: storie di sangue risparmiato, Laterza 2013.

Modalità Erogazione

Nel caso di un prolungamento dell’emergenza sanitaria da COVID-19 saranno recepite tutte le disposizioni che regolino le modalità di svolgimento delle attività didattiche e della valutazione degli studenti. In particolare si applicheranno le seguenti modalità: didattica a distanza erogata in sincrono.

Modalità Frequenza

La frequenza non è obbligatoria ma fortemente raccomandata. Si consiglia di prendere appunti e di provare a partecipare in maniera attiva alla lezione attraverso domande e interventi.

Modalità Valutazione

La partecipazione ad almeno il 70% delle lezioni laboratoriali garantirà l'ottenimento dell'idoneità.