21810537 - POLITICHE URBANE TERRITORIALI

Il corso indaga il processo di territorializzazione e la formazione delle politiche pubbliche territoriali. Sono introdotti, attraverso un esame di casi, i principi delle politiche di coesione e di competitività di derivazione comunitaria.
scheda docente | materiale didattico

Fruizione: 21002068 POLITICHE URBANE TERRITORIALI in Architettura - Progettazione urbana LM-4 N0 PALAZZO ANNA LAURA

Programma

Il corso indaga l’arena concettuale e lo spazio di azione delle politiche territoriali, fortemente condizionate da alcuni fattori di mutamento in atto: la contrazione della sfera pubblica, l’alternanza tra sviluppo e recessione, la competizione e la globalizzazione, le dinamiche di una metropolizzazione messa in crisi dal distanziamento sociale. Sfondo comune a questi fenomeni è l’urgenza di tenere insieme le sfide della riduzione delle emissioni inquinanti e del consumo di suolo, delle disparità e della segregazione sociale, offrendo prospettive di maggiore equità nel patto città-comunità e resilienza nel patto città-natura.
L’articolazione delle tematiche e la discussione di alcuni concetti sono condotte in aula con l'ausilio di letture commentate e seminari.
La definizione concettuale delle politiche pubbliche costituisce oggetto di un breve ciclo introduttivo. Lo schema prevede di introdurre e discutere criticamente la distinzione tra policy e politics; la formulazione dei problemi di cui le politiche si devono occupare e la loro ‘messa in agenda’, in particolare nel quadro degli accordi generali sull'ambiente a livello sovranazionale; l’accoppiamento tra problemi e soluzioni; la natura e ruolo degli attori che influenzano la formulazione delle politiche; la loro messa in opera e l’implementazione; la valutazione degli esiti e degli effetti.
Un secondo gruppo di comunicazioni riguarda le politiche territoriali dell’Europa comunitaria e dei paesi membri, saldamente incardinate ai principi di coesione e di competitività. La costruzione delle politiche comunitarie aiuta a rivisitare anche l’ampio raggio delle politiche urbane e territoriali italiane con particolare riguardo ai temi della governance sovralocale e della rigenerazione urbana.
Un terzo gruppo di comunicazioni e seminari svolto con continuità durante il corso affianca l’esercitazione pilota su Pietralata, quartiere della Capitale adiacente al fiume Aniene e al fascio infrastrutturale della Tangenziale e dell’anello ferroviario, testata settentrionale del sistema di spazi che ricalcano il perimetro del mai attuato sistema direzionale orientale.
Le attuali tendenze nella pianificazione urbana puntano alla piccola scala per oindagare modelli e pratiche di sviluppo sostenibile radicati nella transizione ecologica. Le più recenti politiche europee riconoscono le greenways e le “infrastrutture verdi” come parti di reti strategiche in grado di collegare spazi diversi: frange urbane, periferie, paesaggi agricoli e naturali spesso trascurati.
Il quartiere di Pietralata, orizzonte quotidiano di circa 30.000 residenti, ricade sotto diversi strumenti di pianificazione (Piano Regolatore Comunale, Piano Paesistico, Piano di Bacino del Fiume Tevere, Riserva Regionale del Fiume Aniene, Piano di Distretto).
I programmi in corso gestiti dal Comune (tra cui il futuro Stadio della Roma e l'ecosistema di innovazione del Tecnopolo sostenuto dai fondi PNRR) rischiano di peggiorare radicalmente la loro qualità di vita senza risolvere le crucialità precedenti: degrado urbano, abbandono dei spazi aperti, congestione del traffico, scarsa accessibilità e mobilità nell'area.
L’approccio delle infrastrutture verdi (Commissione europea, 2011), invertendo il rapporto figura-sfondo, offre a Pietralata l’opportunità di collegare frammenti di spazio aperto diversi per dimensioni e caratteristiche, fornendo allo stesso tempo molteplici benefici ambientali e sociali (entries space and species).


Testi Adottati

Testi fondamentali
Calzolari V., Storia e Natura come sistema, Argos, 1997.
Hall P., Good cities, better lives : how Europe discovered the lost art of urbanism, London New York, Routledge, 2013.
Insolera I., Roma moderna, Einaudi, Torino, 1962.
Longobardi G., Piccinato G., Quilici V. (a cura di), Campagne romane, Alinea, 2009
Palazzo A.L. (a cura di), Campagne urbane. Paesaggi in trasformazione nell’area romana, Gangemi, Roma, 2005.

Letture consigliate
Bortolotti L., Roma fuori le mura. Laterza, 1988.
Clementi A, Perego F (1983) La metropoli spontanea. Il caso di Roma. Dedalo, 1983.
Palazzo, A.L., Giecillo, L. (a cura di), Territori dell’urbano. Storie e linguaggi dello spazio comune, Quodlibet, 2010.
Tosi M.C. (a cura di), Di cosa parliamo quando parliamo di Urbanistica, Meltemi, 2006.

Governance
Calafati A., Economie in cerca di città, Donzelli, 2009.
Sennett R., Insieme. Rituali, piaceri, politiche della collaborazione, Milano, 2012.

Piano-Progetto
Duany A., Introduction to the Special Issue: The Transect, Journal of Urban Design, 2002, 7:3, 251-260.
Gambino R., La Convenzione europea del Paesaggio (CEP): dall’osservazione all’attuazione (datt.), ottobre 2015.
Palazzo A.L., Citta, spazio e tempo. Traiettorie del progetto, “EcoWebTown”, n. 17, 2017.

Immagini-Immaginari
Pérec G., Specie di spazi, Bollati Boringhieri, 1989.





Modalità Erogazione

La suddivisione del modulo in unità didattiche consente di verificare nello svolgimento del lavoro l'impegno e la partecipazione degli studenti. Sono pertanto previste lezioni frontali, seminari con esperti, lavori di gruppo finalizzati a letture critiche commentate in aula, lavori di gruppo relativi all'approfondimento delle dinamiche spontanee e istituzionali sul caso studio, con particolare attenzione alla disciplina degli assetti fisici e al governo dei processi. La frequenza dell’insegnamento è obbligatoria. In caso di proroga dell'emergenza sanitaria da COVID-19, verranno attuate tutte le disposizioni che disciplinano le modalità di svolgimento delle attività didattiche e di valutazione degli studenti. in particolare verranno seguite le seguenti modalità: colloquio esame orale.

Modalità Frequenza

La frequenza è obbligatoria. Non sarà ammesso all'esame che non avrà frequentato per almeno il 70%

Modalità Valutazione

La valutazione finale è in relazione ai risultati conseguiti attraverso la partecipazione attiva ai seminari, le elaborazioni svolte nel corso dell’anno e alla capacità di argomentarne i contenuti teorici e metodologici, con riferimento ai contenuti delle lezioni, delle esercitazioni e dei seminari svolti durante l’anno ed alla bibliografia consigliata.