20710024 - LABORATORIO DI ARCHEOLOGIA

Il Laboratorio di Archeologia è stato concepito per rispondere all’esigenza della formazione specifica di questo ambito di ricerca che si svolge sul campo.
scheda docente | materiale didattico

Programma

La presentazione didattica seguendo un approccio metodologico viene applicata allo studio delle produzioni artigianali e dell’architettura dell’antichità, offrendo una ampia articolazione di ordine cronologico e geografico che comprende le aree del Mediterraneo e del Vicino Oriente con particolare riferimento all’ambito delle discipline dei corsi di studio interessati.
Il percorso formativo è incentrato sull’applicazione dei metodi propri dell’archeologia attuale ai contesti storico-culturali più diversi dal punto di vista dell’arco cronologico, dell’orizzonte geografico e delle tematiche affrontate, con particolare attenzione sia all’apporto delle scienze naturali sia all’applicazione delle nuove tecnologie; la natura specialistica del laboratorio e l’eterogeneità dell’utenza (elementi oggettivi assunti come intrinseci valori progettuali) sono adeguatamente considerati nell’articolazione delle lezioni e delle visite programmate e viene dato spazio opzionale nelle esercitazioni.
Il laboratorio è finalizzato a illustrare e chiarire il processo di trattamento e studio dei manufatti tramite specifiche conoscenze teoriche, metodologiche ed operative relative all’ambito disciplinare prescelto e alle forme peculiari del ramo della ricerca, dello studio e della trasmissione dei dati scientifici.
Argomento centrale del corso sono i “materiali” dell’antichità: un articolato percorso tecnico viene affrontato prendendo le mosse dalle tecniche artigianali (dalle fasi pre- e proto-storiche fino alle fasi storiche più recenti) affiancandosi all’analisi delle pratiche decorative e di alcune produzioni (tra cui la ceramica, il metallo, il vetro).
Si affrontano con un approccio iniziale le problematiche inerenti la schedatura e la classificazione dei reperti, la compilazione e/o revisione di schedature archeologiche.
Si trattano aspetti relativi all’acquisizione dell’informazione scientifica a scopo di studio e restauro dei materiali stessi e si forniscono nozioni di disegno tecnico e digitalizzazione dei dati: la pratica relativa al laboratorio tecnico verrà svolta con lezioni in modalità a distanza, simulazioni, esercitazioni e visite esterne come parti integranti del corso.
Gli studenti vengono addestrati all’uso e alla formulazione di tipologie nel campo della ceramica, della decorazione architettonica fittile e marmorea, al riconoscimento dell’associazione tra materiali e tipologie architettoniche e insediative, all’impiego della strumentazione ottica e informatica, allo studio degli impasti ceramici, vitrei e dei materiali metallici e litici, all’utilizzo della grafica e del disegno tecnico.


Testi Adottati

durante il laboratorio verranno indicati strumenti bibliografici specifici sugli argomenti trattati; si consiglia di prendere accordi per un colloquio durante le ore di ricevimento del docente per le problematiche relative alla documentazione bibliografica (od altro).

Bibliografia Di Riferimento

§ Ceramica: -Oriente R. Amiran, Ancient Pottery of the Holy Land from its beginnings in the Neolithic Period to the end of the Iron Age (Eng. Ed.), Ramat Gan-Jerusalem 1969/New Brunswick NJ 1970. L. Caterina, Catalogo della porcellana cinese di tipo bianco e blu (Museo Nazionale della Ceramica “Duca di Martina”, Napoli), Roma 1986. G. Curatola (Ed.), al-Fann. Arte della civiltà islamica. La Collezione al-Sabah, Kuwait (Roma, Scuderie del Quirinale 25 luglio-20 settembre 2015), Ginevra-Milano 2015. E. de Balanda, A. Uribe Echevarrìa, Les métamorphoses de l’azur: l’Art de l’azulejo dans le monde latin, Belforte del Chienti-MC 2002. J.-C. Gardin, Code pour l’analyse des formes de poteries (CNRS, Centre de recherches archéologiques Analyse Documentaire et Calcul en Archéologie), Parigi 1985. M.C. Guidotti, Vasi dall’epoca protodinastica al Nuovo Regno (Cataloghi dei Musei e Gallerie d’Italia 3; Museo Egizio di Firenze), Roma 1991. M. Al-Maqdissi, V. Matoïan, C. Nicolle (Eds.), Céramique de l’Âge du Bronze en Syrie, I. la Syrie du sud et la vallée de l’Oronte (IFAPO serie BAH 161), Beirut 2002. M. Al-Maqdissi, V. Matoïan, C. Nicolle (Eds.), Céramique de l’Âge du Bronze en Syrie, II. L’Euphrate et la région de Jézireh (IFPO serie BAH 180), Beirut 2007. M. Medley, The Chinese Potter. A practical history of Chinese ceramics, London 1976 (reprints 1998/1999). T. Pedrazzi, Le giare da conservazione e trasporto del Levante. Uno studio archeologico dell’economia fra Bronzo Tardo II e Ferro I (ca. 1400-900 a.C.), Pisa 2007. U. Scerrato, Ceramica irachena del 9.-10. secolo, Roma 1968. M. Yon (Ed.), Dictionnaire illustré multilingue de la céramique du Proche Orient Ancien (IFPO, Collection de la Maison de l’Orient Méditerranéen 10, série archéologique 7), Lione 1981. _Attica e Magna Grecia R. Arena, La colonizzazione greca dell’Occidente: i dialetti, in: G. Pugliese Carratelli (Ed.), I Greci in Occidente, Milano 1996: p. 189-200. G. Bagnasco Gianni, Aristonothos. Il vaso, in Aristonothos 1 (2007): V-XVI. J. Boardman, Athenian Black Figure Vases, a handbook, Londra 1974 (reprinted 2003). J. Boardman, Athenian Red Figure Vases. The Archaic Period, a handbook, Londra 1975 (reprinted 1997). J. Boardman, Athenian Red Figure Vases. The Classical Period, a handbook, Londra 1989 (reprinted 2001). J. Boardman, La céramique antique, Parigi 1985 (Edizione italiana: La ceramica antica -Mondadori/Kodansha- Milano 1984). R. Bonaudo, Eroi in viaggio: Odisseo dalla Grecia in Etruria, in: Bollettino di Archeologia on line I 2010 (Volume Speciale): 15-28. E. Calandra, La ceramica sovradipinta apula e la ceramica di Gnathia. Osservazioni e spunti di riflessione. Un’ipotesi per Ruvo, in: ACME LXI/2-2008: p. 3-32. R. Cassano, La ceramica a figure rosse, in: R. Cassano (Ed.), Principi, imperatori, vescovi. Duemila anni di storia a Canosa, Venezia 1992: p. 513-514. N. Cuomo di Caprio, Ceramica in archeologia 2. Antiche tecniche di lavorazione e moderni metodi di indagine. Nuova edizione ampliata (Studia Archaeologica 144), Roma 2007. E.M. De Juliis, La ceramica indigena, in: R. Cassano (Ed.), Principi, imperatori, vescovi. Duemila anni di storia a Canosa, Venezia 1992: p. 509-511. E.M. De Juliis, Mille anni di ceramica in Puglia, Bari 1997. E.M. De Juliis, La ceramica sovraddipinta apula, Bari 2002. E. Denoyelle, E. Lippolis, M. Mazzei, Cl. Pouzadoux (Éds.), La céramique apulienne : bilan et perspectives. Actes de la Table-Ronde (Naples 2000) (Collection CJB 21), Napoli 2005. L. Forti, La ceramica di Gnathia, Napoli1965. M. Gras, Il cibo sul mare. Commercio marittimo e alimentazione, in: A. Campanelli, A. Mandolesi (Ed.), Alle origini del gusto. Il cibo a Pompei e nell’Italia antica (Asti. Palazzo Mazzetti 7 marzo-5 luglio 2015), Milano 2015: 140-151. M. Mazzei, Note sulla ceramica policroma di Arpi, in: J. Christiansen, T. Melander (Ed.), Proceedings of the 3rd Symposium on Ancient Greek and Related Pottery (Copenhagen august 31-september 4, 1987), Copenhagen 1988: p. 407-413. P. Mingazzini, Ceramica greca, Milano 1966. P. Munzi, Un contesto arcaico da Cuma: le ceramiche decorate, non figurate, di produzione coloniale, in: D. Frère, Ceramiche fini a decoro subgeometrico del VI secolo a.C. in Etruria meridionale e Campania (CEF 389), Roma 2007: 109-130. P. Munzi Santoriello, Les fours de potiers et la production céramique à Laos (Calabre), in J.-P. Brun (Éd.), Artisanats antiques d’Italie et de Gaule. Mélanges offerts à Maria Francesca Buonaiuto (Coll. CJB 32, Archéologie de l’artisanat antique 2), Napoli 2009: 265-283. P. Palmentola, Un gruppo di kylikes a figure e a decorazione nera, in: ArcCl LVII-2006: p. 1-16. C.O. Pavese, La iscrizione sulla kotyle di Nestor da Pythekoussai, in ZPE 114 (1996): 1-23. C. Pouzadox, De la formation du maître à celle de l’atélier : le peintre de Darius comme passeur de savoir, in : C. Noacco, C. Bonnet, P. Marot, C. Orfanos (Éds.), Figures du maître. De l’autorité à l’autonomie (Presses Universitaires de Rennes, coll. Interférence), Parigi 2013: 271-296. D. Ridgway, L’alba della Magna Grecia (serie Archeologia 7), Milano 1984. M. Schmidt, La ceramica italiota e siceliota, in: G. Pugliese Carratelli (Ed.), I Greci in Occidente, Milano 1996: p. 443-456. A.D. Trendall, Red Figure Vases of South Italy and Sicily, a handbook, Londra 1989. F. van der Wielen, La ceramica a decorazione policroma e plastica, in: R. Cassano (Ed.), Principi, imperatori, vescovi. Duemila anni di storia a Canosa, Venezia 1992: p. 520-527. F. Wiel-Marin, La ceramica Attica a figure rosse di Adria. La famiglia Bocchi e l’archeologia, Padova 2005. _area italica A.M. Bisi, La ceramica punica: aspetti e problemi, Napoli 1970. E. Di Gioia, La ceramica invetriata in area vesuviana (Studi della Soprintendenza Archeologica di Pompei 19), Roma 2006. M. Martelli (Ed.), La ceramica degli Etruschi : la pittura vascolare, Novara 1987/2000. G. Rizzo, Instrumenta Urbis I. ceramiche fini da mensa, lucerne ed anfore a Roma nei primi due secoli dell’impero (CEF 307), Roma 2003. M. Sciallano, P. Sibella, Amphores comment les identifier?, Aix-en-Provence 1991.

Modalità Erogazione

il corso consiste in 36 ore di lezione, articolate in lezioni svolte in modalità in presenza (secondo le norme varate dall’Ateneo in merito alla capienza e alla sicurezza consentite in aula) e seminariali su tematiche specifiche, con esercitazioni dirette individuali (o svolte in gruppi di lavoro). Durante il corso sono previste visite esterne secondo una tempistica ed una modalità da definire (considerate parti integranti del corso ma dipendenti dalle norme vigenti in merito). Si richiede una frequenza regolare. Secondo norme vigenti in Ateneo è possibile anche ricorrere ad una eventuale frequenza a distanza laddove necessaria

Modalità Valutazione

l’idoneità viene conseguita a seguito di una frequenza regolare, della partecipazione ad esercitazioni tecnico-pratiche finalizzate al trattamento / studio / schedatura dei materiali (necessarie ai fini della valutazione del merito ed al conseguimento dei crediti formativi) ed al superamento della prova di esame che sarà programmato secondo il calendario accademico AA 2021/2022.