20711425 - STORIA DELLA MINIATURA

Obiettivo principale del corso è offrire le conoscenze di base della storia del libro illustrato nel Medioevo. Tra gli obiettivi specifici vi è quello di far acquisire agli studenti la capacità di analizzarne le forme, i materiali e le tecniche esecutive con il metodo e il lessico propri della disciplina, nonché di comprendere le opere dal punto di vista storico, stilistico e iconografico, sviluppando autonomia di giudizio critico.
scheda docente | materiale didattico

Programma

STORIA DELLA MINIATURA

I manoscritti miniati costituiscono un capitolo essenziale della produzione artistica del millennio medievale. Essi sono testimoni preziosi della circolazione di opere, artisti, modelli e linguaggi figurativi nel contesto mediterraneo. La loro storia, inoltre, è complementare a quella della pittura monumentale e delle altre arti figurative, restituendoci una conoscenza globale della cultura artistica del Medioevo.
Il modulo si propone di offrire un’introduzione alla storia dei libri illustrati medievali, esaminando le forme e tipologie librarie in relazione alla loro funzione, le tecniche di lavorazione e le fonti antiche. Si esploreranno aspetti fondamentali quali la committenza, i programmi iconografici, e il rapporto tra la produzione miniata e le altre forme artistiche.
L’impostazione sarà principalmente diacronica, muovendosi tra il passaggio dal rotolo al codice e l’invenzione della stampa a caratteri mobili (IV-XV secolo), ma si condurranno approfondimenti tematici su opere particolarmente significative. La modalità d’insegnamento è tradizionale in aula, ma, qualora possibile, si potranno prevedere sopralluoghi in biblioteche che conservano codici illustrati medievali per lo studio autoptico delle opere.


Testi Adottati

1) C. Segre Montel, Miniatura, in Arti e storia nel Medioevo, II, Del costruire: tecniche, artisti, artigiani, committenti, a cura di E. Castelnuovo, G. Sergi, Torino: Einaudi, 2003, pp. 491-505.

2) La miniatura in Italia, I, Dal tardoantico al Trecento con riferimenti al Medio Oriente e all’Occidente europeo, a cura di A. Putaturo Donati Murano, A. Perriccioli Saggese, Città del Vaticano: Biblioteca Apostolica Vaticana, Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2005, pp. 13-19, 37-89, 115-140, 194-234.

3) I. Furlan, Introduzione ai codici purpurei, in La porpora. Realtà e immaginario di un colore simbolico, Atti del convegno di studio (Venezia 1996), a cura di O. Longo, Venezia: Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 1998, pp. 317-337.

4) G. Mariani Canova, La porpora nel manoscritti rinascimentali e l’attività di Bartolomeo Sanvito, in La porpora. Realtà e immaginario, pp. 339-371.

5) Un saggio a scelta tra i seguenti:

- O. Pächt, La miniatura medievale. Una introduzione, Torino: Bollati Boringheri, 1987 (o edizioni successive), pp. 45-95 (capitolo L’iniziale).

- K. Weitzmann, La decorazione libraria del quarto secolo: tradizione e innovazione, in Uomini, libri e immagini. Per una storia del libro illustrato dal tardo Antico al Medioevo, a cura di L. Speciale, Napoli: Liguori, 2000, pp. 15-54.

- E. Kitzinger, La miniatura nella pittura monumentale, in Uomini, libri e immagini. Per una storia del libro illustrato dal tardo Antico al Medioevo, a cura di L. Speciale, Napoli: Liguori, 2000, pp. 55-101.

Ulteriore bibliografia di approfondimento sarà indicata nel corso delle lezioni.

Studenti non frequentanti:

Oltre a quanto indicato per i frequentanti, gli studenti non frequentanti dovranno integrare la preparazione con lo studio dei seguenti testi:

a) Tutti e tre i saggi indicati al punto 5 della bibliografia per i frequentanti;

b) J.J.G. Alexander, I miniatori medievali e il loro metodo di lavoro, Modena: Franco Cosimo Panini, 2003, pp. 13-110.



Modalità Frequenza

Facoltativa ma vivamente consigliata.

Modalità Valutazione

L’esame è orale e si svolge a fine corso (non ci sono prove intermedie). Per il superamento della prova si richiede: 1) la conoscenza delle opere trattate a lezione, la capacità di inquadrarle nei loro contesti di produzione e di presentarle criticamente e con proprietà di linguaggio; 2) la capacità di discutere i temi generali della disciplina con le modalità apprese a lezione e sulla base dei saggi in programma.