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Progetti finanziati per l’AdS “Green Economy”
L’Università degli Studi Roma Tre e l’Università degli Studi della Tuscia hanno aderito al bando “Progetti Strategici” promosso dalla Regione Lazio. Tale iniziativa si prefigge l’obiettivo di consolidare collegamenti tra Organismi di Ricerca (OdR) e imprese, per far sì che le competenze scientifiche e tecnologiche di eccellenza in capo agli OdR – nell’ambito di specifiche Aree di Specializzazione (AdS) individuate dalla Smart Specialisation Strategy (S3) della Regione Lazio – possano essere messe a disposizione di imprese del territorio al fine di favorirne l’innovazione tecnologica.
Nell’ambito di tale iniziativa, l’Università degli Studi Roma Tre e l’Università degli Studi della Tuscia hanno individuato un insieme di progetti di ricerca e sviluppo promossi da imprese (in forma singola o aggregata) nell’ambito dell’area di specializzazione Green Economy.
I 9 progetti ammessi a sovvenzione sono:
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- Link identifier #identifier__184841-4ENVIOT 4.0
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- Link identifier #identifier__93849-8PROPER EFFECT
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Progetti finanziati per l’AdS “Aerospazio”
Nell’ambito dell’AdS Aerospazio, l’Università degli Studi Roma Tre ha partecipato con il Dipartimento di Ingegneria al progetto Link identifier #identifier__29800-12CoSAT
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Metalli come piombo, cadmio, mercurio, rame, nichel, cromo ed il metalloide arsenico presenti come contaminanti di acque e suoli possono compromettere notevolmentela vita degli ecosistemi e dello sviluppo delle attività dell’uomo sul territorio, con impatti molto gravi sull’economia e per la vita stessa. Da recenti studi sul territorio della
Regione Lazio numerosi comuni sembrano essere interessati dal problema della presenza di arsenico nelle acque potabili e d’irrigazione, con concentrazioni di arsenico
rilevata nelle relative fonti di approvvigionamento superiori al valore soglia consentito. Il progetto si propone di sviluppare un processo innovativo e sostenibile per la
sicurezza delle acque destinate al consumo umano e dei prodotti alimentari dalla contaminazione da metalli pesanti ed arsenico. Obiettivo principale del progetto è la
realizzazione di un sistema basato su biomasse microalgali alternativo ai metodi chimico-fisici attualmente utilizzati per la rimozione dei metalli e metalloidi. In un’ottica di
economia circolare il sistema prevede il riuso della biomassa prodotta con la produzione di biocomposti ad alto valore intrinseco. Inoltre, verrà sviluppata una soluzione
più avanzata di rimozione basata su strutture silicee nanoporose prodotte da alcune microalghe (diatomee). In una fase iniziale si valuterà la capacità di bioremediation
delle acque contaminate da parte di biomasse monoalgali selezionate prevedendo anche la stima dell’efficienza di co-colture dei ceppi selezionati in sistemi combinati.
Nella fase successiva la ricerca scientifica si focalizzerà sulle fasi propedeutiche ad un successivo sviluppo di un prototipo di fotobioreattore innovativo fortemente
automatizzato per la rimozione dei metalli dalle acque e la produzione e raccolta della biomassa algale depurante. L’ultima fase sarà orientata allo svolgimento di test con i
ceppi algali selezionati in un impianto innovativo con fotobioreattore prototipale alimentato da acque contaminate prelevate presso stakeholders significativi. Il progetto si
concluderà con un’analisi approfondita di mercato relativa alla soluzione studiata e allo studio delle azioni future per scalare il prototipo ed avvicinarlo al mercato.
Partner di Progetto:
- STAM Srl
- ALGARES Srl
- Dipartimento di Scienze – UniRM3
- Università degli Studi Roma Tor Vergata
Costi ammessi: 354.686,25 €
Sovvenzione concessa: 249.895,34 €
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Link identifier #identifier__61626-15ECORETE-GREEN
Il progetto proposto si inserisce nell’ambito della green economy e in particolare dell’”economia circolare”. Si propone infatti un modello di “simbiosi industriale” per la
riduzione dei rifiuti smaltiti in discarica e contemporaneamente lo sviluppo di innovazione di prodotto verde. In particolare il progetto è orientato al recupero e alla
valorizzazione degli scarti di legno e plastica (intendendo con tale termine materiali polimerici macromolecolari di diversa natura) attraverso la loro trasformazione in
prodotti ad alto valore aggiunto/tecnologico.
La scelta di questi due materiali di scarto così diversi tra di loro (il primo di origine sintetica, il secondo considerato rifiuto naturale) è dettata dal fatto che entrambi
pongono molti problemi per lo smaltimento. Per quanto riguarda le plastiche, attualmente solo un terzo di quella smaltita è effettivamente avviata a rigenerazione per
trasformarla in materia prima seconda, mentre la restante parte è per circa il 50% avviata a valorizzazione energetica tramite termovalorizzatori e il restante 50% avviato
inesorabilmente in discarica. Per il legno, solo nel Lazio ogni anno si conferiscono milioni di tonnellate in discarica, tali scarti possono creare anch’essi problemi per almeno
due punti di vista: sono ingombranti e quindi riducono la capacità di smaltimento delle isole ecologiche; in ambiente anaerobico producono metano che è un gas serra
venti volte più dannoso dell’anidride carbonica.
La trasformazione di entrambi questi scarti in prodotti ad alto valore aggiunto/tecnologico passa attraverso dei processi che sono nel caso della plastica una
depolimerizzazione spinta con produzione di nuovo monomero, nel caso del legno in una scomposizione di quest’ultimo, con solventi green (deep eutectic solvents o low
transition temperature mixtures) in cellulosa e lignina e nel loro riutilizzo per la produzione di elementi di supporto per elettrodi (cellulosa) e per la produzione di
membrane elettrolitiche (lignina) da utilizzarsi in una batteria di nuova concezione. Le frazioni di scarto di entrambi i processi verranno utilizzate per produrre combustibili
“zero zolfo” da utilizzare in motori diesel e in materiale carbonioso utilizzabile sia per la produzione di elettrodi per la batteria o come carbone attivo.
Il progetto vede coinvolte due PMI: la S.R.S. Servizi Ricerca e Sviluppo srl e la Ecorecycling srl entrambe con circa il 20% ciascuno del budget, e quattro OdR una facente capo
all’Università di Roma 3 (Dip. Di Scienze) con circa il 10% percento del budget e tre facenti capo alla Sapienza (DICMA, Hydro-Eco e DIAG) con il restante 50% del budget (circa
il 17 % a ciascuna OdR). Saranno coinvolte nella realizzazione della batteria: Ecorecycling, Dip. Di Scienze di Roma Tre e Hydro-Eco; nel recupero delle plastiche e delle
frazioni di legno non altrimenti valorizzabili: SRS e DICMA. Il DIAG svolgerà azione di supporto alle imprese nel processo di implementazione della simbiosi industriale.
Partner:
- S.R.S. SERVIZI DI RICERCHE E SVILUPPO S.R.L.
- ECO RECYCLING Srl
- DICMA – La Sapienza Università di Roma
- Dipartimento di Scienze – UniRM3
- Centro Hydro-Eco
- DIAG – La Sapienza Università di Roma
Costi ammessi: 375.294,60 €
Sovvenzione concessa: 262.744,34 €
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Link identifier #identifier__154391-17ENVIOT 4.0
Il progetto ENVIOT4.0 si propone di sviluppare nuovi sistemi basati su tecnologie IoT e AI per sistemi di analisi per il settore agroindustriale. Nello specifico essi sono:
1. ENVIOT4.0 – PORTNIR: Sviluppo di uno strumento portatile basato su tecnologia VIS-NIR per la qualità dell’uva-Vino e dell’olive -Olio.
Realizzazione di uno strumento con tecnologia VIS-NIR di piccole dimensioni, facile da usare, customizzato in funzione dell’esigenze delle aziende agro-industriali. Gli ambiti
commerciali individuati sono:
1. misurazione dei polifenoli e degli antociani in uva e nel vino per il controllo della maturazione e dell’evoluzione del vino
2. misurazione dei polifenoli e del grado di inolizione delle olive e dei polifenoli nell’olio di oliva
2. ENVIOT4.0 – NOSE: Sviluppo di un sistema analitico basato su sensori olfattometrici assistiti da sistema di vaporizzazione laser (LV E-Nose) per la misura di composti
volatili VOC.
Realizzazione di un sistema integrato costituito da una base organica per l’assorbimento dei composti volatili (VOC) ottenuta mediante tecniche di vaporizzazione laser e la
sua integrazione in un sistema IoT a microprocessore per l’applicazione in campo. L’ambito commerciale è quello della misura difesa delle colture agrarie da patogeni ed
insetti, con particolare riferimento alla viticultura ed al marciume distruttivo del grappolo causato da Botrytis cinerea a. Il sensore potrà essere utilizzato anche per il
monitoraggio dello stato di salute degli alberi in ambito urbano e della qualità dell’aria associate alle emissioni di VOC.
3. ENVIOT4.0 – SOILGHG: Sviluppo di un sistema di monitoraggio degli scambi gassosi di gas serra per suoli agricoli e forestali.
Realizzazione di un sistema integrato basato su tecnologia IoT per il monitoraggio della emissione di gas serra dei suoli agricoli e forestali basato su tecnologie IoT e LoRa
/LoRaWan per la distribuzione dei dati su cloud. L’ambito commerciale è quello del monitoraggio delle emissioni ed assorbimenti di gas serra dei suoli, con particolare
riferimento a quelli agricoli, per l’adozione di pratiche di mitigazione del cambiamento climatico e relativa certificazione delle emissioni nell’ambito di protocolli di Life Cycle
Assessment (LCA). Sviluppo di modelli di analisi delle informazioni per l’integrazione delle misure nelle politiche nazionale ed internazionali sul Clima.
Complessivamente, il progetto contribuisce alla S3 della Regione Lazio, nell’AdS, Green Economy in particolare alle tematiche di eccellenza N.7 – Sistemi IoT intelligenti, N.9
– Biotecnologie, N.10 Clima e qualità dell’aria e N.11 – Suolo.
I partners di progetto sono l’impresa Dromo Elettronica Srl e l’Odr Università della Tuscia – DIBAF che contribuiscono al progetto secondo la percentuale di 34 e 66%,
rispettivamente.
Partner:
- DROMO ELETTRONICA Srl
- Università degli Studi della Tuscia
Costi ammessi: 229.741,00 €
Sovvenzione concessa: 165.636,60 €
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Link identifier #identifier__182778-19GRAEEN
Il progetto “Grano Green (GRAEEN): Valorizzazione di prodotti e scarti della filiera del frumento per applicazioni green multifunzionali” è coerente con la Smart Specialisation
Strategy S3 della Regione Lazio, in particolare con l’AdS “Green economy”. Le finalità e gli obiettivi del progetto ricadono nelle tematiche eleggibili “Biotecnologie” e “Riciclo”.
Il progetto proposto ha un’elevata multifunzionalità e si inserisce anche nell’area di specializzazione Agrifood intesa come filiera agroalimentare nel suo complesso.
Il progetto è suddiviso in 7 WP, che affrontano tematiche specifiche della filiera del frumento, tra cui la produzione di alimenti ad elevato valore salutistico, l’impiego degli
scarti della sua filiera per la realizzazione di prodotti eco-innovativi per uno sviluppo equilibrato di numerose coltivazioni agrarie, ed in grado di affiancare strategie di
protezione di importanti coltivazioni agrarie, con approcci totalmente green, come l’impiego degli scarti cruscali per la produzione di mangimi innovativi per il benessere
animale, nonché il miglioramento qualitativo delle loro produzioni (latte, formaggi, e carni).
Le finalità e gli obiettivi del progetto verranno raggiunti attraverso un’effettiva collaborazione tra i seguenti partner:
1) Midi srl: coprirà il ruolo di capofila e si occuperà della realizzazione di prodotti funzionali (croissant, biscotti e pan di spagna). Spese totali ammissibili: 185.250 Quota di
partecipazione: 31.63%
2) Campana srl si occuperà della moltiplicazione delle sementi e dello stoccaggio.
Spese totali ammissibili: 66.787,50 Quota di partecipazione: 11.40%
3) Università della Tuscia: è proprietaria della linea di frumento tenero ad alto contenuto di amilosio su cui si basa il progetto e svolge attività in 6 WP, che includono i due
WP trasversali, WP 0 (avvio del progetto) e WP 6 (Attività di sfruttamento dei risultati). Nel WP 1 si occuperà delle analisi biochimiche e molecolari su seme, farine e prodotti
finiti con l’obiettivo di assicurare qualità e tracciabilità. Nel WP 3 le attività saranno focalizzate sulla realizzazione di prodotti innovativi e green in grado di espletare sia
un’attività biostimolante, sia di protezione a supporto di importanti colture agrarie della Regione Lazio. Nel WP 4 l’Università della Tuscia formulerà, con gli scarti della filiera
agroalimentare, mangimi destinati a ruminanti da latte. Si occuperà, inoltre, di testare i mangimi formulati mediante prove in vivo e in vitro per valutarne l’efficacia in
termini di miglioramento dello stato fisiologico e della produzione quanti-qualitativa di latte. Nel WP 5 l’Università della Tuscia stimerà il valore attribuibile dal mercato ai
prodotti ottenibili dai frumenti ad alto amilosio.
Partner:
- Midì Srl
- Campana Srl
- DAFNE– Università degli Studi della Tuscia
Costi ammessi: 466.819,07 €
Sovvenzione concessa: 303.774,50 €
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Link identifier #identifier__19424-21PARADISE
Il 1 giugno 2018 la Commissione Europea ha presentato al Parlamento e al Consiglio europeo le proposte legislative per la riforma della Politica Agricola Comune valida per
il periodo 2021-2027 al fine di perseguire l’obiettivo di una agricoltura capace di resistere ai cambiamenti (soprattutto quelli del mercato), che sia sostenibile, e che
garantisca la vitalità delle zone rurali attraverso maggiori sinergie con le politiche e le più incisive iniziative di ricerca e innovazione incrementando l’utilizzo di nuove
tecnologie in agricoltura, ancora poco diffuso in tutta la UE, soprattutto da parte delle piccole e medie imprese. Perché ciò avvenga è necessario avviare azioni finalizzate a
sostenere l’innovazione e diffondere la conoscenza, rafforzando le iniziative di consulenza in campo che aiutino le imprese a creare sinergie e a condividere esperienze e
competenze (fonte: Stati Generali della Green Economy 2018 – La green economy nell’agricoltura italiana e la nuova Politica Agricola Comune – DOCUMENTO DI
APPROFONDIMENTO E CONSULTAZIONE)
In questo contesto si inserisce la presente proposta progettuale, all’interno dell’area di specializzazione GREEN ECONOMY, che si prefigge l’obiettivo di studiare lo sviluppo
delle aree agricole peri-urbane, nell’ottica di garantire: i) una opportuna integrazione con il tessuto sociale ed urbano, ii) un processo produttivo basato sul paradigma
dell’agricoltura di precisione che sia efficace e rispettoso dell’ambiente, e iii) una sostenibilità energetica da fonti rinnovabili dell’infrastruttura tecnologica a supporto del
processo produttivo
Partner:
- SIGMA CONSULTING Srl
- EUROLINK SYSTEMS Srl
- TERRASYSTEM Srl
- WAVE ADVANCED TECHNOLOGY APPLICATIONS Srl
- Dipartimento di Ingegneria – UniRM3
- DAFNE– Università degli Studi della Tuscia
Costi ammessi: 455.652,46 €
Sovvenzione concessa: 311.826,73 €
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Link identifier #identifier__4751-23PROMETEO
Il progetto si prefigge di sviluppare un sistema innovativo di deposizione, industrialmente scalabile, per la produzione di dispositivi complessi multistrato, in corso di
sviluppo nei centri di ricerca di tutto il mondo, la cui diffusione è spesso frenata dalle tecnologie di produzione adottate, mutuate dal settore elettronico, che non si
prestano a produzioni di massa a basso costo. Il problema è particolarmente sentito nel caso delle celle fotovoltaiche di nuova generazione, e fra queste le celle a base di
perovskite, le cui efficienze sono oramai comparabili con quelle delle celle commerciali al Si, ma con costi di produzione stimati maggiori di uno se non due ordini di
grandezza, il che frena ogni ipotesi di sfruttamento industriale dei risultati ottenuti dalla ricerca nel campo.
In quanto incentrato sullo sviluppo delle energie alternative, il progetto si inquadra nell’AdS “Green economy”.
Il progetto si inserisce in un filone di ricerca di frontiera, al quale contribuisce con un approccio originale e tecnologie innovative. Il sistema che sarà investigato integrerà
varie tecnologie di deposizione differenti fra loro, ma lo sforzo di sviluppo si concentrerà sulla deposizione dello strato di perovskite, per la cui deposizione è usato il solgel.
Nel progetto si impiegherà la variante tecnologica del Menisco Dinamico. Il Menisco Dinamico è una tecnologia estremamente innovativa, che permette di rivestire
grandi superfici con elevata produttività, risolvendo i problemi di instabilità di flusso e quindi di omogeneità che spesso si riscontrano con tecniche di deposizione similari.
L’obiettivo del progetto sarà pertanto l’identificazione di un processo scalabile industrialmente, per la produzione di celle fotovoltaiche a base perovskite. Il cuore di tale
sistema sarà costituito dal processo di Menisco Dinamico ottimizzato per la deposizione di strati di perovskite. La fattibilità sarà dimostrata tramite la realizzazione di celle
proof of concept, di dimensioni pari a quelle delle celle commerciali in Si, e cioè 150×150 mm.
I risultati del progetto potranno avere importanti ricadute non solo nel settore delle celle fotovoltaiche ma anche in altri campi, quali l’elettronica di consumo, le batterie, le
celle a combustibile, dove è necessario produrre in gran numero e a basso costo componenti costituiti da multistrati funzionali.
Partner
- Centro Sviluppo Materiali S.p.a.
- RISE TECHNOLOGY Srl
- Dipartimento di Ingegneria – UniRM3
- Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Costi ammessi: 470.634,36 €
Sovvenzione concessa: 297.677,00 €
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Link identifier #identifier__93606-25PROPER EFFECT
Il progetto PROPER EFFECT ha come principale obiettivo lo sviluppo di una piattaforma ICT innovativa a supporto dell’efficientamento energetico degli asset immobiliari e
dell’ottimizzazione della gestione degli stessi.
Inoltre, alla componente progettuale legata allo sviluppo di soluzioni ICT, si aggiungerà una componente di studio legata allo sviluppo di componenti innovativo per
l’efficientamento energetico degli edifici basati sull’utilizzo di scarti da sistemi produttivi in un’ottica di economia circolare. Questo approccio duale ha come obiettivo
l’integrazione di componenti innovativo sia dal punto di vista metodologico (gestione dei progetti di efficientamento energetico degli edifici e recupero di materiali da
processi produttivi) che di componenti (pannelli isolanti sviluppati da materiali di scarto).
La piattaforma software, che sfrutterà metodologie BIM e tecnologie GIS nonché di analisi del ciclo di vita degli edifici, consentirà un utilizzo ottimizzato delle risorse
energetiche ed economiche, promuovendo un passaggio dall’ormai superato paradigma di energy consumer ad uno scenario in cui l’utente è nodo attivo della rete
elettrica, attraverso una riduzione dei consumi, un utilizzo più consapevole dell’energia, l’utilizzo di sistemi di auto-produzione ed accumulo e l’analisi di possibili sinergie
con edifici circostanti. Inoltre, la modellazione fisica, funzionale ed energetica degli edifici consentirà una maggior prevedibilità dei carichi, garantendo una maggior
efficienza lungo tutto la filiera (dalla rete di trasporto a quella di distribuzione, impattando anche positivamente i processi di mercato delle utilities). In parallelo alle attività
di Ricerca Industriale e Sviluppo sperimentale legate alla piattaforma ICT si caratterizzeranno le proprietà dei pannelli innovativi ottenuti da scarti di produzione di oggetti
in pelle della filiera fashion. Una volta caratterizzati, I pannelli verranno modellati all’interno della piattaforma e le loro performance valutate in scenari simulati.
Il progetto PROPER EFFECT si inserisce nell’Area di Specializzazione (ADS) “Green Economy”, nella fattispecie le tematiche di interesse sono:
• Energia.
• Edilizia sostenibile.
Partner
- Stam Srl
- DIMAR GROUP Srl
- LA SIA Srl
- Dipartimento di Ingegneria – UniRM3
- DIAEE – La Sapienza Università di Roma
Costi ammessi: 422.602,99 €
Sovvenzione concessa: 262.081,05 €
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Link identifier #identifier__53921-27RIMATER
Il progetto RIMATER si propone di mettere a punto un nuovo materiale termoplastico realizzato a partire da scarti e prodotti a fine vita di materiali termoindurenti, quali FRP (Fiber Reinforced Polymers, diffusamente usato per imbarcazioni e altri prodotti) ed in particolare CFRP (polimero termoindurente rinforzato con fibra di carbonio, utilizzato nel campo aerospaziale e in altri prodotti di altro consumo), insieme ad altri polimeri come EPS (Polistirene Espanso Sinterizzato) e ABS, anch’essi disponibili dalla filiera nautica (modelli per stampi) o ittica in generale.
La tecnologia che rende possibile tale processo di recupero e valorizzazione afferisce al campo dell’Emulsified Thermoplastic Engineering (ETE), che prevede l’utilizzo di processi a basso consumo energetico e bassa complessità impiantistica. Si punta quindi a realizzare un ciclo virtuoso di remanufacturing e upcycling to product, secondo gli orientamenti più avanzati dell’economia circolare.
I materiali (FRP e CFRP) che si prevede di riutilizzare nel processo di produzione del nuovo tecnocomposito rappresentano ad oggi scarti e rifiuti non riciclabili, che vanno in discarica. La tecnologia ETE permette il recupero di tali materiali, allo stato attuale inutilizzabili una volta giunti a fine vita, permettendo, attraverso il loro recupero, la realizzazione di nuovi materiali plastici compositi (tecnopolimeri termoplastici), utilizzabili in sostituzione di materiali plastici attualmente realizzati con l’utilizzo di nuova materia prima.
La prospettiva del pieno recupero di grandi quantità di materiali termoindurenti (FRP e CFRP), di alcuni diffusissimi materiali (EPS), questi ultimi di natura termoplastica ma dall’antieconomico riciclo, permetteranno di conseguire nuovo sviluppo, sostenibile, in linea con i principi della economia circolare.
Questa tecnologia ben si presta ad affrontare in maniera sostenibile problematiche attualmente di non facile soluzione: è il caso ad esempio del percorso di fine vita delle imbarcazioni, che presenta tuttora elevati costi per lo smaltimento e un elevato impatto ambientale, nonché di prodotti comunemente usati negli stampi e nell’imballaggio quali il polistirolo espanso.
La gestione del fine vita dei prodotti complessi, nel rispetto dei criteri della sostenibilità ambientale, economica e sociale, si inquadra compiutamente nel filone della Green Economy; ragionare in termini di circolarità consente risparmio, efficienza dei materiali e delle risorse, sostenibilità ambientale e consente di sviluppare una generale più vantaggiosa e meglio distribuita economia al di là della semplice, puntuale, conservazione ambientale.
Partner
- Labor
- Cantiere Navale di Paola
- Tecnavan Interiors
- Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
- Univeristà degli Studi Roma Tre
Costi ammessi: 311.128,45 €
Sovvenzione concessa: 215.423,75 €
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Il progetto promuove la progettazione integrata di processi per combustibili sostitutivi al gas naturale (e.g. biometano e gas sintetici) e delle tecnologie di immissione e
stoccaggio nelle infrastrutture energetiche esistenti, in accordo con le politiche nazionali ed internazionali per lo sviluppo delle FER, il contenimento delle emissioni
climalteranti e la riduzione della dipendenza dal petrolio.
Il progetto mira a coniugare efficacia, efficienza, salvaguardia dell’ambiente, aspetti economici e l’innovazione tecnologica, attraverso:
- la produzione di metano sintetico per lo storage di energia da fonte rinnovabile (Power to Gas) valorizzando la CO2 (sequestrata da processi industriali e non), con
tecniche di metanazione ed uso di idrogeno elettrolitico - l’ottimizzazione di processi per produzione di biofuel eventualmente con uso di idrogeno elettrolitico
- la produzione di syngas da gassificazione con ossigeno elettrolitico residuale
- Lo stoccaggio in rete di biometano e gas sintetici (syngas, gas naturale sintetico e idrometano)
Lo studio integrato delle tecnologie di produzione di biometano e gas sintetico, nonché delle problematiche connesse alla loro immissione in rete, consente numerose
sinergie ed ottimizzazioni:
- la produzione di CH4 sintetico mediante metanazione di CO2 con idrogeno elettrolitico (P2G) rappresenta un obiettivo di ricerca ambizioso, e permette di: a) disaccoppiare
domanda e produzione di energia elettrica da FER bilanciando la rete, b) sfruttare le infrastrutture esistenti di trasporto e stoccaggio del gas naturale - l’utilizzo di ossigeno residuale (elettrolitico, da picchi di produzione FER), come agente gassificante, semplifica lo stadio di metanazione: l’assenza di azoto nel syngas
prodotto consente infatti di eliminare il sistema di separazione dell’N2 - l’uso di idrogeno elettrolitico come agente gassificante per avere un syngas già ricco di metano completando la conversione con una sezione di metanazione semplificata
- l’uso di tecnologie innovative per la produzione di biometano e CO2 da upgrading di biogas, e immissione in rete
Obiettivi di ricerca del progetto:
- analisi e sperimentazione della produzione integrata di biometano e gas sintetici a partire da fonti rinnovabili e loro immissione in rete
- sviluppo di soluzioni per bioCH4 e CO2 da upgrading di biogas e per la gassificazione di biomasse con successiva metanazione
I risultati del progetto, per caratteristiche tecniche, funzionali e prestazionali, nonché per la novità e l’originalità della loro concezione si porranno in una posizione avanzata
rispetto agli attuali scenari di produzione dei biocombustibili con ampliamento della loro diffusione sul territorio regionale e nazionale.
Partner
- AZZERO CO2 Srl
- BIOSYN Srl
- SOCIETA’ GASDOTTI ITALIA S.p.a.
- Parco Scientifico e Tecnologico del Lazio Meridionale
- La Sapienza Università di Roma
- Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
- DEIM – Università degli Studi della Tuscia
Costi ammessi: 463.292,83 €
Sovvenzione concessa: 330.254,23 €
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Link identifier #identifier__136068-31RELACS
progetto REgione LAzio Circolare e Sostenibile (RE.LA.C.S.) illustra il livello di strutturazione della collaborazione tra Università degli Studi Roma Tre (OdR Cardine
Mandatario) e l’Università degli Studi della Tuscia (OdR Cardine) ed è suddiviso in tre parti.
Nella prima parte il progetto descrive le attività previste nella “Scheda di Candidatura” che hanno portato all’individuazione dell’Insieme dei Progetti RSI:
• AZIONE 1 – CREAZIONE PAGINA WEB
• AZIONE 2 – DIFFUSIONE INTERNA DESTINATA AL PERSONALE DELLE OdR COINVOLTE
• AZIONE 3 – DIFFUSIONE E PROMOZIONE ESTERNA.
• AZIONI 4-5 – ANALISI ESIGENZE INNOVAZIONE E SELEZIONE DELLE IMPRESE e IDENTIFICAZIONE DEI REFERENTI.
• AZIONE 6 – ORGANIZZAZIONE WORKSHOP DI PROGETTAZIONE E INCONTRI B2B
• AZIONE 7 – REDAZIONE DELLE PROPOSTE DI CANDIDATURA
Il Progetto RE.LA.C.S. prosegue con alcune riflessioni sulle esperienze vissute e che hanno portato ad un lavoro in stretta collaborazione tra i due OdR Cardine indicandone
i punti strategici.
La seconda parte del progetto RELACS è focalizzata sul Piano di Promozione ed in particolare sulle:
• Attività di promozione realizzate
• Attività di promozione in programma
• Attività di rafforzamento delle Interfacce per il Trasferimento Tecnologico.
Il progetto promuoverà anche una precisa strategia di diffusione volta a comunicare nella maniera più efficace obiettivi e risultati del progetto alle target audiences
progettuali, con particolare riferimento ai settori imprenditoriali target del progetto (ovvero imprese e stakeholders riferibili al settore della Green Economy). Gli OdR
Cardine metteranno a disposizione un Servizio di supporto per la Disseminazione ed il Trasferimento Tecnologico che fungerà da raccordo tra gli OdR e i vari progetti RSI al
fine di ottimizzare costi e oneri a livello generale, massimizzando le possibilità per i singoli progetti di disseminare i propri risultati.
La terza e ultima parte è dedicata al Piano di Supporto che vedrà coinvolto il Rappresentante LEAR e un suo sostituto dell’Università degli Studi Roma Tre.
Per far fronte e potenziare le attività di trasferimento tecnologico, gli OdR Cardine costituiranno un Servizio di supporto per la Disseminazione ed il Trasferimento
Tecnologico con un ruolo di collegamento tra il mondo industriale e il mondo accademico.
Per le attività di rendicontazione, immediatamente dopo la start-date del progetto comune, l’OdR Cardine Mandatario individuerà un revisore Legale con adeguata
esperienza per quanto riguarda la rendicontazione di Progetti RSI presso la Commissione Europea.
Partner
- Università degli Studi Roma Tre
- Università degli Studi della Tuscia
Costi ammessi: 235.483,52 €
Sovvenzione concessa: 235.483,52 €
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Link identifier #identifier__62283-33CoSAT
Il progetto CoSAT si colloca nell’AdS aerospazio e vuole sviluppare delle innovative tecnologie in metamateriali per migliorare le capacità di comunicazioni dei piccoli satelliti e ridurre i problemi legati alle interferenze generate da antenne multiple. Si studieranno e realizzeranno degli elementi radianti miniaturizzati e multibanda basati sulla tecnologia dei metamateriali che permetteranno la gestione dell’affollamento della piattaforma satellitare tramite tecniche di co-siting di elementi radianti che riducano gli effetti di blockage e di interferenza mutua (ad es. mascheramento di antenne tramite metamateriali). Il progetto si colloca nella filiera della Regione Lazio e vuole contribuire gli obiettivi del documento strategico S3 nell’ambito delle telecomunicazioni avanzate e della safety.
Spesa totale ammessa: € 315.305
Sovvenzione totale ammessa: € 224.117
Organismi di Ricerca: Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Ingegneria; Università di Roma “Tor Vergata”
Impresa: Nautisat – Link identifier #identifier__48892-34https://www.nautisat.com/
Coordinatore scientifico dell’unità di ricerca Roma Tre: Link identifier #identifier__98561-35Prof. Filiberto Bilotti
Link identifier #identifier__92272-36torna su
Per maggiori informazioni: agenzia.ricerca@uniroma3.it
Link alla pagina ufficiale di Lazio Innova:Link identifier #identifier__164285-37 http://www.lazioinnova.it/bandi-post/por-fesr-avviso-pubblico-progetti-strategici/