Il corso di laurea mira a formare laureati con solide basi metodologiche e con una elevata qualificazione professionale nell'area dell'Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali, che siano in grado di operare efficacemente nei numerosi settori applicativi che ne richiedono le competenze, di identificare, formulare e risolvere problemi complessi e/o che richiedano approcci e soluzioni originali, di promuovere e gestire l'innovazione tecnologica, di adeguarsi ai rapidi mutamenti tipici dei settori tecnici. In particolare, gli ambiti applicativi che vengono approfonditi nel corso di laurea sono:
- nel curriculum strutture, la progettazione dal livello preliminare a quello esecutivo delle strutture civili, la valutazione della sicurezza delle opere civili, la progettazione degli interventi di riabilitazione e protezione delle strutture dalle azioni e dai rischi naturali;
- nel curriculum idraulica, la progettazione delle opere per la protezione dalle alluvioni (fluviali, urbane e costiere) nel contesto dei cambiamenti climatici, la gestione (derivazione e regolazione) delle risorse idriche, la produzione di energia rinnovabile, la tutela dei corpi idrici, lo smaltimento e trattamento delle acque, la bonifica dei siti inquinati.
Il laureato in Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali è capace di utilizzare metodologie e tecniche all'avanguardia, di esprimere capacità relazionali e decisionali, e di aggiornare le proprie conoscenze professionali.
Per l'ammissione al Corso occorre essere in possesso della laurea di primo livello, con competenze specifiche in alcuni settori scientifico disciplinari propri della classe di laurea L7 in Ingegneria Civile e Ambientale ma non solo.
Il Corso fornisce una solida preparazione nelle materie caratterizzanti e affini necessarie ad affrontare i problemi complessi relativi a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti ampi e interdisciplinari connessi all'ingegneria delle acque e delle strutture.
Sono previste attività di laboratorio, integrate nell'ambito dei singoli insegnamenti, e di progetto, che consentono di applicare le conoscenze e le competenze avanzate apprese all'analisi e alla soluzione di problemi nei diversi settori dell'ingegneria civile per la Protezione dai Rischi Naturali. Inoltre il Corso di Studio offre la possibilità di esperienze internazionali (ad esempio tramite il Programma Erasmus e l'International Project Week) e in collegamento con il mondo del lavoro (ad esempio tramite seminari e tirocini svolti con aziende, enti e la Pubblica Amministrazione). Il Corso dà accesso ai corsi di dottorato in Ingegneria Civile.
Ingegneria civile per la protezione dai rischi naturali
- Link identifier #identifier__111089-1OBIETTIVI
- Link identifier #identifier__51935-2Informazioni utili
- Link identifier #identifier__152407-3soddisfazione degli studenti
OBIETTIVI
OBIETTIVI
L'ordinamento didattico è concepito al fine di fornire una qualificazione di livello avanzato, volto a definire un profilo di ingegnere a elevata qualificazione professionale negli ambiti della protezione del territorio e delle opere civili dai rischi idrogeologici e dai rischi sismici.
Il corso di studio mira a formare laureati magistrali con solide basi metodologiche e con una elevata qualificazione professionale nell'area dell'Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali, che siano in grado di operare efficacemente nei numerosi settori applicativi che richiedono le competenze, di identificare, formulare e risolvere problemi complessi, e/o che richiedano approcci e soluzioni originali, per promuovere e gestire l'innovazione tecnologica, nonché per adeguarsi ai rapidi mutamenti tipici dei settori tecnici.
I laureati magistrali saranno in grado di applicare le conoscenze acquisite alla risoluzione di problemi complessi relativi a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti ampi (anche interdisciplinari) connessi all'ingegneria delle strutture e delle opere di difesa del territorio. In tali ambiti, i laureati saranno in grado di integrare le conoscenze e di condurre autonomamente attività di analisi, progettazione, realizzazione e gestione di sistemi complessi, nonché di formulare giudizi anche sulla base di informazioni limitate o incomplete.
In particolare, gli ambiti applicativi che vengono approfonditi nel corso di laurea magistrale sono:
- nell'orientamento "strutture", la progettazione dal livello preliminare a quello esecutivo delle strutture civili, la valutazione della sicurezza delle opere civili, la progettazione degli interventi di riabilitazione e protezione delle strutture dalle azioni e dai rischi naturali;
- nell'orientamento "difesa idraulica", la progettazione dal livello preliminare a quello esecutivo degli interventi di difesa del suolo e delle acque, la valutazione del rischio idrogeologico.
Gli ambiti professionali tipici del laureato magistrale in "Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali" sono:
- l'ambito della progettazione avanzata, della direzione dei lavori e della realizzazione di costruzioni civili, nonché di interventi di progettazione, recupero, riabilitazione, controllo delle strutture;
- l'ambito professionale della progettazione avanzata, della direzione dei lavori, e della realizzazione degli interventi di difesa del suolo e delle acque, nonché la valutazione del rischio idrogeologico e degli interventi di mitigazione relativi.
Il corso di studio mira a formare laureati magistrali con solide basi metodologiche e con una elevata qualificazione professionale nell'area dell'Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali, che siano in grado di operare efficacemente nei numerosi settori applicativi che richiedono le competenze, di identificare, formulare e risolvere problemi complessi, e/o che richiedano approcci e soluzioni originali, per promuovere e gestire l'innovazione tecnologica, nonché per adeguarsi ai rapidi mutamenti tipici dei settori tecnici.
I laureati magistrali saranno in grado di applicare le conoscenze acquisite alla risoluzione di problemi complessi relativi a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti ampi (anche interdisciplinari) connessi all'ingegneria delle strutture e delle opere di difesa del territorio. In tali ambiti, i laureati saranno in grado di integrare le conoscenze e di condurre autonomamente attività di analisi, progettazione, realizzazione e gestione di sistemi complessi, nonché di formulare giudizi anche sulla base di informazioni limitate o incomplete.
In particolare, gli ambiti applicativi che vengono approfonditi nel corso di laurea magistrale sono:
- nell'orientamento "strutture", la progettazione dal livello preliminare a quello esecutivo delle strutture civili, la valutazione della sicurezza delle opere civili, la progettazione degli interventi di riabilitazione e protezione delle strutture dalle azioni e dai rischi naturali;
- nell'orientamento "difesa idraulica", la progettazione dal livello preliminare a quello esecutivo degli interventi di difesa del suolo e delle acque, la valutazione del rischio idrogeologico.
Gli ambiti professionali tipici del laureato magistrale in "Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali" sono:
- l'ambito della progettazione avanzata, della direzione dei lavori e della realizzazione di costruzioni civili, nonché di interventi di progettazione, recupero, riabilitazione, controllo delle strutture;
- l'ambito professionale della progettazione avanzata, della direzione dei lavori, e della realizzazione degli interventi di difesa del suolo e delle acque, nonché la valutazione del rischio idrogeologico e degli interventi di mitigazione relativi.
L'ordinamento didattico è concepito al fine di fornire una qualificazione di livello avanzato, volto a definire un profilo di ingegnere a elevata qualificazione professionale negli ambiti della protezione del territorio e delle opere civili dai rischi idrogeologici e dai rischi sismici.
Gli ambiti professionali tipici del laureato magistrale in Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali sono quelli della progettazione avanzata e della valutazione della sicurezza delle opere civili, della pianificazione, progettazione e gestione degli interventi di difesa del suolo e dei corpi idrici.
Il percorso formativo è volto al:
• consolidamento e rafforzamento della formazione ingegneristica di primo livello, tanto nei settori di base che in quelli caratterizzanti, che nei settori affini l'ingegneria civile;
• acquisizione di conoscenze avanzate e d'avanguardia nei settori caratterizzanti dell'ingegneria delle strutture, della difesa del suolo e dei corpi idrici, conseguite anche attraverso attività di progettazione o di ricerca.
In particolare, i laureati nei corsi di laurea magistrale della classe saranno in grado di:
– conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare;
– conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici dell'ingegneria, sia in generale, sia in modo approfondito relativamente a quelli dell'ingegneria civile, nella quale sono capaci di identificare, formulare e risolvere, anche in modo innovativo, problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare;
– essere capaci di ideare, pianificare, progettare e gestire sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi;
– essere capaci di progettare e gestire esperimenti di elevata complessità;
– essere dotati di conoscenze di contesto e di capacità trasversali;
– avere conoscenze nel campo dell'organizzazione aziendale (cultura d'impresa) e dell'etica professionale.
Gli ambiti professionali tipici del laureato magistrale in Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali sono quelli della progettazione avanzata e della valutazione della sicurezza delle opere civili, della pianificazione, progettazione e gestione degli interventi di difesa del suolo e dei corpi idrici.
Il percorso formativo è volto al:
• consolidamento e rafforzamento della formazione ingegneristica di primo livello, tanto nei settori di base che in quelli caratterizzanti, che nei settori affini l'ingegneria civile;
• acquisizione di conoscenze avanzate e d'avanguardia nei settori caratterizzanti dell'ingegneria delle strutture, della difesa del suolo e dei corpi idrici, conseguite anche attraverso attività di progettazione o di ricerca.
In particolare, i laureati nei corsi di laurea magistrale della classe saranno in grado di:
– conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici della matematica e delle altre scienze di base ed essere capaci di utilizzare tale conoscenza per interpretare e descrivere i problemi dell'ingegneria complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare;
– conoscere approfonditamente gli aspetti teorico-scientifici dell'ingegneria, sia in generale, sia in modo approfondito relativamente a quelli dell'ingegneria civile, nella quale sono capaci di identificare, formulare e risolvere, anche in modo innovativo, problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare;
– essere capaci di ideare, pianificare, progettare e gestire sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi;
– essere capaci di progettare e gestire esperimenti di elevata complessità;
– essere dotati di conoscenze di contesto e di capacità trasversali;
– avere conoscenze nel campo dell'organizzazione aziendale (cultura d'impresa) e dell'etica professionale.
In relazione alla nuova disciplina in vigore per le Lauree Magistrali (120 cfu) il Collegio Didattico in Ingegneria Civile ha così individuato le conoscenze minime richieste per l'accesso alla Laurea Magistrale in Protezione del Territorio dai Rischi Naturali:
a) Attività formative di base: 36 cfu dagli ambiti disciplinari 'matematica, informatica e statistica' e ' fisica e chimica' previsti dal decreto 16 marzo 2007 del MUR per la classe delle Lauree L7 in Ingegneria Civile Ambientale.
b) Attività formative caratterizzanti: 45 cfu nei SSD 'ICAR/01, ICAR/02,ICAR/07, ICAR/08, ICAR/09' presenti nel decreto 16 marzo 2007 del MUR per la classe delle Lauree L7 in Ingegneria Civile Ambientale, avendo sostenuto almeno un esame per ciascuno dei SSD indicati.
La valutazione del possesso delle dette conoscenze minime sarà realizzata tramite l'analisi del curriculum presentato e, eventualmente, con un colloquio.
Specificamente, sarà effettuata la verifica della personale preparazione con modalità definite nel regolamento didattico del corso di studio.
a) Attività formative di base: 36 cfu dagli ambiti disciplinari 'matematica, informatica e statistica' e ' fisica e chimica' previsti dal decreto 16 marzo 2007 del MUR per la classe delle Lauree L7 in Ingegneria Civile Ambientale.
b) Attività formative caratterizzanti: 45 cfu nei SSD 'ICAR/01, ICAR/02,ICAR/07, ICAR/08, ICAR/09' presenti nel decreto 16 marzo 2007 del MUR per la classe delle Lauree L7 in Ingegneria Civile Ambientale, avendo sostenuto almeno un esame per ciascuno dei SSD indicati.
La valutazione del possesso delle dette conoscenze minime sarà realizzata tramite l'analisi del curriculum presentato e, eventualmente, con un colloquio.
Specificamente, sarà effettuata la verifica della personale preparazione con modalità definite nel regolamento didattico del corso di studio.
I laureati magistrali avranno:
-conoscenze e capacità di comprensione che estendono e rafforzano quelle acquisite nella formazione di primo livello e consentono di elaborare e applicare idee originali anche in un contesto di ricerca;
-competenze avanzate ad ampio spettro nell'area dell'ingegneria delle strutture e delle opere di gestione delle risorse idriche, della difesa del suolo e delle acque.
Questi obiettivi saranno perseguiti attraverso i corsi di insegnamento caratterizzanti, soprattutto quelli di natura formale e metodologica, e saranno verificati attraverso i relativi esami.
Le conoscenze includono:
a) i metodi analitici, numerici e statistici avanzati per la modellazione delle strutture, della circolazione idrica, della loro interazione e dell'interazione con la matrice suolo (insegnamenti affini);
b) la meccanica dei suoli e l'interazione terreno-struttura per la protezione del territorio dai rischi naturali (insegnamenti caratterizzanti);
c) la meccanica delle strutture, dove si integrano le competenze acquisite alla laurea di I livello per la comprensione del comportamento di strutture complesse, in particolare in risposta all'azione sismica (insegnamenti caratterizzanti Curriculum “Strutture”);
d) l'idrodinamica, la dinamica dell'atmosfera e degli oceani, l'idrologia, la dinamica degli inquinanti e del trasporto solido (insegnamenti caratterizzanti Curriculum “Idraulica”), dove si integrano le competenze acquisite alla laurea di I livello per la comprensione e rappresentazione della circolazione idrica nei corpi idrici naturali (superficiali e sotterranei) e non, la circolazione delle grandi masse atmosferiche e oceaniche, l'interazione con le sostanze inquinanti e il materiale solido;
c) il monitoraggio (in sito e da telerilevamento), per la conoscenza e comprensione del territorio e dei fenomeni ambientali (Curriculum “Idraulica”);
c) la pianificazione e progettazione sostenibile (insegnamenti caratterizzanti), dove si acquisisce la capacità di comprendere il rapporto tra infrastrutture e territorio, considerando gli impatti ambientali e la sostenibilità sociale ed economica (e insegnamenti affini e integrativi) con particolare riferimento all'ambito costiero e marino dell'ingegneria delle acque, delle strutture e della geotecnica.
I laureati magistrali saranno in grado di applicare le conoscenze acquisite alla risoluzione di problemi complessi relativi a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti ampi (anche interdisciplinari) connessi all'ingegneria delle strutture e delle opere di difesa del territorio. In tali ambiti, i laureati saranno in grado di integrare le conoscenze e di condurre autonomamente attività di analisi, progettazione, realizzazione e gestione di sistemi complessi, nonché di formulare giudizi anche sulla base di informazioni limitate o incomplete.
In particolare, gli ambiti applicativi che vengono approfonditi nel corso di laurea magistrale sono:
-nell'orientamento "strutture", la progettazione dal livello preliminare a quello esecutivo delle strutture civili, la valutazione della sicurezza delle opere civili, la progettazione degli interventi di riabilitazione e protezione delle strutture dalle azioni e dai rischi naturali;
-nell'orientamento "idraulica", la progettazione dal livello preliminare a quello esecutivo degli interventi di difesa del suolo e delle acque, delle opere civili di approvvigionamento idrico e di smaltimento delle acque reflue, la valutazione del rischio idrogeologico.
L'approccio formativo integra in maniera organica la teoria con la pratica, tramite lo svolgimento di esercitazioni pratiche e progettuali per acquisire le capacità di applicazione e contestualizzazione. L'obiettivo è far acquisire agli studenti ingegneri non soltanto la conoscenza dei fenomeni fisici alla base di infrastrutture, strutture e sistemi di gestione ambientale, ma anche per sviluppare una profonda comprensione del loro impatto, con l'obiettivo di saper mettere in pratica le conoscenze e competenze acquisite in contesti reali, complessi e in rapido mutamento.
L'adozione di metodologie che prevedono l'analisi autonoma e il lavoro di gruppo su casi di progetto, rappresentativi dell'ingegneria civile e ambientale, favorisce lo sviluppo di competenze trasversali. In particolare l'approccio proposto richiede agli studenti di confrontarsi direttamente con problemi reali che rispecchiano le sfide attuali del settore. L'analisi autonoma e il lavoro in gruppo favoriscono:
a) il pensiero critico, per cui gli studenti sono chiamati a valutare, criticare e fare scelte, sviluppando un senso etico e professionale che li prepari a prendere decisioni responsabili;
b) la capacità di integrare nuove tecnologie: l'uso di strumenti digitali e metodi innovativi, oltre a rendere più efficace l'applicazione delle conoscenze, prepara i futuri ingegneri all'era della digitalizzazione e della trasformazione tecnologica;
c) la multidimensionalità del problema ingegneristico: i progetti pratici richiedono di considerare non solo l'efficienza tecnica, ma anche l'impatto socio-economico e ambientale delle soluzioni proposte, rendendo evidente come la sostenibilità sia ormai un parametro indispensabile.
Con questo modello formativo si intende formare dei professionisti in grado di:
a) rispondere in maniera flessibile e innovativa a contesti dinamici: la capacità di adattarsi alle trasformazioni globali è fondamentale in un'epoca in cui le sfide ambientali, economiche e sociali interagiscono in modo complesso;
b) integrare il sapere tecnico con le soft skills: la formazione tecnica solida, accompagnata da competenze relazionali e comunicative, costituisce il mix ideale per affrontare e risolvere problemi reali, dove la collaborazione e la capacità di apprendere costantemente diventano strumenti indispensabili.
c) promuovere la responsabilità etica e la consapevolezza del ruolo dell'ingegnere nella società: l'ingegnere ha un impatto diretto sulla comunità e sull'ambiente. La capacità di assumersi responsabilità e fare scelte ponderate è dunque essenziale per garantire uno sviluppo sostenibile e in linea con i valori sociali.
-conoscenze e capacità di comprensione che estendono e rafforzano quelle acquisite nella formazione di primo livello e consentono di elaborare e applicare idee originali anche in un contesto di ricerca;
-competenze avanzate ad ampio spettro nell'area dell'ingegneria delle strutture e delle opere di gestione delle risorse idriche, della difesa del suolo e delle acque.
Questi obiettivi saranno perseguiti attraverso i corsi di insegnamento caratterizzanti, soprattutto quelli di natura formale e metodologica, e saranno verificati attraverso i relativi esami.
Le conoscenze includono:
a) i metodi analitici, numerici e statistici avanzati per la modellazione delle strutture, della circolazione idrica, della loro interazione e dell'interazione con la matrice suolo (insegnamenti affini);
b) la meccanica dei suoli e l'interazione terreno-struttura per la protezione del territorio dai rischi naturali (insegnamenti caratterizzanti);
c) la meccanica delle strutture, dove si integrano le competenze acquisite alla laurea di I livello per la comprensione del comportamento di strutture complesse, in particolare in risposta all'azione sismica (insegnamenti caratterizzanti Curriculum “Strutture”);
d) l'idrodinamica, la dinamica dell'atmosfera e degli oceani, l'idrologia, la dinamica degli inquinanti e del trasporto solido (insegnamenti caratterizzanti Curriculum “Idraulica”), dove si integrano le competenze acquisite alla laurea di I livello per la comprensione e rappresentazione della circolazione idrica nei corpi idrici naturali (superficiali e sotterranei) e non, la circolazione delle grandi masse atmosferiche e oceaniche, l'interazione con le sostanze inquinanti e il materiale solido;
c) il monitoraggio (in sito e da telerilevamento), per la conoscenza e comprensione del territorio e dei fenomeni ambientali (Curriculum “Idraulica”);
c) la pianificazione e progettazione sostenibile (insegnamenti caratterizzanti), dove si acquisisce la capacità di comprendere il rapporto tra infrastrutture e territorio, considerando gli impatti ambientali e la sostenibilità sociale ed economica (e insegnamenti affini e integrativi) con particolare riferimento all'ambito costiero e marino dell'ingegneria delle acque, delle strutture e della geotecnica.
I laureati magistrali saranno in grado di applicare le conoscenze acquisite alla risoluzione di problemi complessi relativi a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti ampi (anche interdisciplinari) connessi all'ingegneria delle strutture e delle opere di difesa del territorio. In tali ambiti, i laureati saranno in grado di integrare le conoscenze e di condurre autonomamente attività di analisi, progettazione, realizzazione e gestione di sistemi complessi, nonché di formulare giudizi anche sulla base di informazioni limitate o incomplete.
In particolare, gli ambiti applicativi che vengono approfonditi nel corso di laurea magistrale sono:
-nell'orientamento "strutture", la progettazione dal livello preliminare a quello esecutivo delle strutture civili, la valutazione della sicurezza delle opere civili, la progettazione degli interventi di riabilitazione e protezione delle strutture dalle azioni e dai rischi naturali;
-nell'orientamento "idraulica", la progettazione dal livello preliminare a quello esecutivo degli interventi di difesa del suolo e delle acque, delle opere civili di approvvigionamento idrico e di smaltimento delle acque reflue, la valutazione del rischio idrogeologico.
L'approccio formativo integra in maniera organica la teoria con la pratica, tramite lo svolgimento di esercitazioni pratiche e progettuali per acquisire le capacità di applicazione e contestualizzazione. L'obiettivo è far acquisire agli studenti ingegneri non soltanto la conoscenza dei fenomeni fisici alla base di infrastrutture, strutture e sistemi di gestione ambientale, ma anche per sviluppare una profonda comprensione del loro impatto, con l'obiettivo di saper mettere in pratica le conoscenze e competenze acquisite in contesti reali, complessi e in rapido mutamento.
L'adozione di metodologie che prevedono l'analisi autonoma e il lavoro di gruppo su casi di progetto, rappresentativi dell'ingegneria civile e ambientale, favorisce lo sviluppo di competenze trasversali. In particolare l'approccio proposto richiede agli studenti di confrontarsi direttamente con problemi reali che rispecchiano le sfide attuali del settore. L'analisi autonoma e il lavoro in gruppo favoriscono:
a) il pensiero critico, per cui gli studenti sono chiamati a valutare, criticare e fare scelte, sviluppando un senso etico e professionale che li prepari a prendere decisioni responsabili;
b) la capacità di integrare nuove tecnologie: l'uso di strumenti digitali e metodi innovativi, oltre a rendere più efficace l'applicazione delle conoscenze, prepara i futuri ingegneri all'era della digitalizzazione e della trasformazione tecnologica;
c) la multidimensionalità del problema ingegneristico: i progetti pratici richiedono di considerare non solo l'efficienza tecnica, ma anche l'impatto socio-economico e ambientale delle soluzioni proposte, rendendo evidente come la sostenibilità sia ormai un parametro indispensabile.
Con questo modello formativo si intende formare dei professionisti in grado di:
a) rispondere in maniera flessibile e innovativa a contesti dinamici: la capacità di adattarsi alle trasformazioni globali è fondamentale in un'epoca in cui le sfide ambientali, economiche e sociali interagiscono in modo complesso;
b) integrare il sapere tecnico con le soft skills: la formazione tecnica solida, accompagnata da competenze relazionali e comunicative, costituisce il mix ideale per affrontare e risolvere problemi reali, dove la collaborazione e la capacità di apprendere costantemente diventano strumenti indispensabili.
c) promuovere la responsabilità etica e la consapevolezza del ruolo dell'ingegnere nella società: l'ingegnere ha un impatto diretto sulla comunità e sull'ambiente. La capacità di assumersi responsabilità e fare scelte ponderate è dunque essenziale per garantire uno sviluppo sostenibile e in linea con i valori sociali.
Autonomia di giudizio
Nell'ambito dell'area dell'ingegneria civile, i laureati magistrali saranno in grado di assumere responsabilità decisionali autonome in progetti anche di grandi dimensioni e di partecipare attivamente al processo decisionale in contesti anche interdisciplinari.
Questo obiettivo sarà perseguito attraverso corsi di insegnamento teorici e progettuali, oltre che con la redazione della tesi di laurea magistrale. Esso sarà verificato attraverso i relativi esami di profitto e l'esame di laurea magistrale.
Questo obiettivo sarà perseguito attraverso corsi di insegnamento teorici e progettuali, oltre che con la redazione della tesi di laurea magistrale. Esso sarà verificato attraverso i relativi esami di profitto e l'esame di laurea magistrale.
Abilità comunicative
I laureati magistrali saranno in grado di comunicare efficacemente e interagire sulle tematiche di interesse con interlocutori specialisti e non specialisti, anche di alto livello, in contesti interdisciplinari.
Questo obiettivo sarà perseguito e verificato attraverso gli esami di profitto e l'esame finale di laurea magistrale.
Questo obiettivo sarà perseguito e verificato attraverso gli esami di profitto e l'esame finale di laurea magistrale.
Capacità di apprendimento
I laureati magistrali avranno sviluppato le basi necessarie per procedere, in maniera autonoma, nell'aggiornamento professionale e nell'approfondimento di studi e ricerche. Questo obiettivo sarà perseguito e verificato attraverso gli esami di profitto, la tesi di laurea magistrale e l'eventuale attività di tirocinio.
La prova finale è costituita dalla discussione di una tesi originale, elaborata in modo autonomo dallo studente sotto la guida di un relatore ed eventualmente di uno o più correlatori, in eventuale coordinamento con le attività di tirocinio.
Informazioni utili
Informazioni utili
soddisfazione degli studenti
soddisfazione degli studenti
- Link identifier #identifier__111021-4Soddisfazione e condizione occupazionale dei laureati
- Link identifier #identifier__41146-5Sintesi dei questionari sulla rilevazione dell'opinione degli studenti
- Link identifier #identifier__199104-6Relazioni del Nucleo di valutazione sulla rilevazione dell’opinione degli studenti dei corsi di studio