World Radio & Podcast Day - Tra web e digitale, il futuro della radio

COMUNICATO STAMPA

• Musica, intrattenimento, informazione: industria e responsabilità            editoriale  al convegno organizzato da Roma Tre in collaborazione con Rai    e Confindustria RadioTv
• Un mercato da 800 milioni di euro
• Il boom dei podcast (+23%)
  
Roma, 15 febbraio 2023 - “Il futuro della radio è ibrido” ha dichiarato il presidente di Confindustria RadioTv Franco Siddi al convegno “WORLD RADIO & PODCAST DAY”, organizzato oggi dall’Università degli Studi Roma Tre, in collaborazione con l’Ufficio Studi Rai e Confindustria RadioTv. Una giornata dedicata al presente e al futuro della radio, nel giorno in cui si celebra in tutto il mondo il World Radio Day.
 
Nel corso della giornata è stata presentata la ricerca dell’Ufficio Studi Rai pubblicata nel recente volume curato da Rai Ufficio Studi “Ecosistema Audio Suono. Dalla Radio all’Audio di Servizio Pubblico. Tra rinascita dell’ascolto, offerte digitali, comandi vocali e opportunità di innovazione” (Rai Libri, 2022). Una indagine approfondita sulla trasformazione dei media audio all’indomani del nuovo successo del festival di Sanremo, che anche grazie alla radio – e non solo Radio Rai – ha confermato l’intramontabile forza del mezzo e le sue novità, tra evoluzione digitale (Dab, naturale evoluzione della trasmissione Fm) e web.
Tra i dati emersi dalla ricerca Rai si legge che il valore economico del mercato audio in Italia vale poco meno di 800 milioni di euro, segnalato in leggero calo a causa degli effetti della pandemia: il 70% dell’ascolto è generato fuori casa, quindi le limitazioni negli spostamenti durante il Covid hanno ridotto anche il consumo audio-radio. In controtendenza il fenomeno podcast, che nel 2020 è cresciuto del 22,9%, in grado di coprire il 30% degli individui compresi tra i 16 e i 60 anni.
Nel corso della tavola rotonda “Le sfide della radio nell’ecosistema audio suono” (moderata da Marta Perrotta, delegata del Rettore alla Comunicazione per Roma Tre) è intervenuta tra gli altri anche la Commissaria dell’Agcom, Elisa Giomi: “La sfida più importante sarà quella della fruibilità multi-device, il vero banco di prova della capacità di attrarre pubblico sui contenuti, indipendentemente dal mezzo di ascolto”.
 
Nel suo intervento il presidente Siddi ha aggiunto che “è necessaria una strategia di accompagnamento intelligente, che agevoli lo sviluppo dell'industria, diffonda i nuovi ricevitori e non lasci indietro i pubblici tradizionali. La radio deve rimanere facilmente accessibile sulle piattaforme ibride, dal cruscotto delle auto agli smart speakers: il tema è all'attenzione dell'Unione Europea nella legge sui servizi digitali (DSA): si tratta della cosiddetta "prominence", che richiede, in tempo di profilazione e produzione dei contenuti attraverso l'intelligenza artificiale, di affrontare il cambiamento secondo il principio della responsabilità editoriale”.
 
“Confindustria RadioTv vede nello sviluppo del DAB una tappa obbligata per lo sviluppo della radio – ha aggiunto Siddi -. La tecnologia è pronta, è la naturale evoluzione della trasmissione FM, con maggiore qualità dell’audio, maggiore offerta e più diversificata, nuovi servizi per gli utenti, maggiore efficienza nella gestione dello spettro, risparmio energetico nella trasmissione del segnale. Il DAB è una rete alternativa e complementare ma l’FM non può ancora essere abbandonato. Il DAB è, inoltre, particolarmente utile nelle situazioni di emergenza in mancanza della ricezione wireless e nelle gallerie autostradali coperte in maniera più economica. Il passaggio è obbligato, ma deve essere sostenibile per l’industria e i consumatori e quindi ancorato alla diffusione degli apparati di ricezione della nuova tecnologia da parte del pubblico. L’Agcom ha approvato a fine luglio scorso il piano frequenze digitali così da consentire il completamento delle reti e creare le condizioni per una competizione corretta e puntuale tra i soggetti”.
 
Il confronto si è poi spostato sul rapporto tra radio e nuove piattaforme. Ne hanno discusso, moderati da Filippo Solibello di Rai Radio 2, Andrea Borgnino, Responsabile Editoriale di RaiPlay Sound, Federica Tremolada di Spotify, Sabrina Tinelli di Chora Media, Enzo Mazza, ceo di Fimi, Antonio Visca di One Podcast. Le conclusioni di Enrico Menduni, tra l’altro direttore responsabile della radio dell’Ateno, Roma Tre Radio. Nel pomeriggio sono state protagoniste proprio le radio universitarie.
L’apertura del convegno ha visto i saluti istituzionali dei vertici dell’Università Roma Tre – il Rettore Massimiliano Fiorucci e il Direttore generale, Pasquale Basilicata – e di Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria.
Nel corso del pomeriggio dall’aula magna di Roma Tre è avvenuta la diretta di NoName Radio, l’ultima nata in casa Rai. E’ stato proprio il direttore di Radio Rai, Roberto Sergio a presentare la novità radiofonica dell’azienda, sottolineando l’importanza dell’innovazione nello sviluppo del sistema della radiofonia, e l’importanza dell’ascolto dei giovani.
 
La professoressa Marta Perrotta, animatrice dell’evento, ha commentato in chiusura: “Abbiamo celebrato la radio nel nostro ateneo Roma Tre ospitando un evento unico, focalizzato sull’integrazione tra radio e contenuti sonori parlati, evidenziando come le radio e le piattaforme, per la prima volta insieme allo stesso tavolo per confrontarsi, sono ormai un ecosistema unico e estremamente vitale. Le radio universitarie sono ben posizionate per sviluppare e far progredire tutti gli attributi tecnologici del mezzo, basandosi sulle migliori caratteristiche delle narrazioni sonore e in alcuni casi rimediandole per un coinvolgimento ancora più profondo degli ascoltatori. Allo stesso tempo, le norme del podcast stanno sempre più migrando nella programmazione della radio, come parte di una relazione reciproca in evoluzione tra i formati audio”.
 
Tra le personalità presenti al convegno, tra gli altri, Derrick De Kerchhove, uno dei maggiori studiosi dei media, storico allievo di Marshall McLuhan.
 
 
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